Il mercato invernale è ufficialmente iniziato e trascina inevitabilmente con sé nomi e suggestioni che non sempre corrispondono alle reali esigenze societarie. L'Inter ha fatto capire a più riprese le sue intenzioni, che avranno sicuramente dei risvolti positivi a partire dal luglio, quando il Biscione scioglierà i nodi del settlement agreement e avrà mani più libere sul mercato. Ma attenzione, non aspettiamoci “acquisti stellari”, come ammesso dal direttore sportivo Piero Ausilio nella recente intervista concessa a Sky Sport: "Il mercato futuro dovrà tenere conto del Fair Play Finanziario ma non avrà più il problema del settlement agreement, quindi non ci aspettiamo acquisti stellari. Sarà un mercato fatto puntando sui giocatori di qualità che possono migliorare l'Inter, ma anche puntando in qualche modo a fare cassa. Non si può pensare solo a comprare, bisognerà anche vendere".

Insomma, per gli acquisti ‘alla CR7’ se ne riparlerà “nel lungo periodo”, come ammesso dall’amministratore delegato Alessandro Antonello a margine dell’ultima cena di Natale a tinte nerazzurre. Anche perché, tornando alle parole di Ausilio, su questo tipo di colpi "bisogna essere onesti: noi non saremmo stati pronti per Cristiano Ronaldo. Non è che dico no, io vorrei lui e Messi, vorrei avere tutti i migliori calciatori del mondo. Ma ci sono momenti in cui te lo puoi permettere e altri momenti in cui, in modo sincero, devi dire semplicemente di no. Al di là che non ci sia stato proposto, l'Inter non avrebbe potuto sostenere quel tipo di operazione, neppure i 100 milioni e quello che poi è lo stipendio del calciatore. Bisogna essere molto onesti con le persone e dire quello che si può fare. Quello che oggi possiamo dire ai nostri tifosi è che stiamo lavorando duramente per far tornare l'Inter a vincere, il più presto possibile”.

Ed il lavoro della dirigenza per cercare di far tornare a vincere l'Inter si dovrà concentrare, già a partire dal primo mese del 2019, sul blindare determinati elementi della rosa, diventati imprescindibili nello scacchiere tattico di Luciano Spalletti e potenziali - nonché attuali - colonne della nuova Inter che sta pian piano mettendo in piedi Suning. Ovvio che le eventuali intuizioni di mercato di Beppe Marotta, in sinergia con Ausilio - e sempre e comunque all’interno dei parametri imposti dalla Uefa -, verrebbero viste positivamente da tutto l’ambiente. Ma la priorità resta una: blindare i gioielli. Il riferimento non è casuale e conduce a Mauro Icardi e Milan Skriniar, due dei pezzi pregiati della bottega interista e forse gli unici in grado di portare tanti soldi freschi in poco tempo nelle casse della società di Corso Vittorio Emanuele II in caso di cessione. 

Il capitano nerazzurro sta dimostrando gara dopo gara di voler ricoprire il ruolo di trascinatore e leader della squadra, e non solo a suon di gol (già in tripla cifra con la Beneamata). Più volte, quando direttamente chiamato in causa sull'argomento, evidenzia il suo amore per il nerazzurro; sempre tace - anche quando in tanti reclamano una qualsiasi presa di posizione, ad esempio sui social - quando a parlare senza freni sono tv e giornali, concentrati sempre e comunque su frecciate, segnali e suggestioni legate al rinnovo di turno con l’Inter. Ad alzare l’ultimo polverone mediatico ci ha pensato, come sempre, la solita Wanda Nara, che nelle vesti di procuratore è giunta spesso e volentieri, anche se con atteggiamenti discutibili, ad ottenere un ingaggio più alto e la conseguente permanenza all’ombra del Duomo di suo marito. Il contratto di Icardi non andrà in scadenza a breve (parliamo del 2021), ma a preoccupare è quell'intrigante clausola rescissoria valida solo per l’estero dal 1° al 15 luglio che al giorno d’oggi potrebbe stuzzicare i top club europei che in passato non si sono mai fatti avanti con la giusta decisione. Le importanti prestazioni di Maurito sul prestigioso palcoscenico della Champions League hanno messo sull’attenti gli osservatori delle principali dirigenze in giro per il Vecchio Continente. Per non rischiare di perdere il suo bomber, l’Inter - che sulla questione-rinnovo ha fatto la voce grossa con Marotta e soci a fine 2018 rifiutandosi di prendere parte a cinguettii e cinepanettoni vari, rinviando i discorsi alle “sedi opportune” - deve obbligatoriamente trovare un accordo con la controparte il prima possibile, cercando di limare quella differenza di due milioni (9 contro 7) tra domanda e offerta con l’inserimento di qualche bonus o chissà cos’altro. Ma l’obiettivo primario del club deve essere quello di trattenere uno dei 9 più forti del panorama calcistico internazionale e di alzare (o cancellare, come vorrebbe Marotta) i 110 milioni di euro della clausola rescissoria. Per godersi senza brutti pensieri i gol e le prestazioni in crescendo del bomber di Rosario.

Lo stesso discorso vale per Skriniar, che ha recentemente scacciato via i dubbi sul suo futuro con le importanti dichiarazioni rilasciate a Sky Sport nell’ultimo giorno del 2018: "Io sono contento dell'anno fatto nell'Inter, certo che si può fare sempre meglio ma alla fine siamo tornati in Champions. Peccato essere usciti subito, ma per me rimane sempre una grande esperienza l'aver giocato questo torneo e aver giocato tutte queste partite in Serie A. E il 2019 sarà un altro anno che vivrò coi tifosi interisti”. Parole al miele, che non allontanano però le continue e scomode voci sul forte pressing di Paris Saint-Germain, Manchester United, Barcellona ed altri top club che hanno apprezzato la crescita esponenziale dello slovacco, più volte sottolineata anche dagli addetti ai lavori in casa nerazzurra. Spalletti su tutti: "Abbiamo diversi calciatori di cui si parla di interessamenti, Skriniar è un pilastro ed è difficile farne a meno, se proprio mi devo sforzare a trovare qualcosa che non va in lui è nel nome di battesimo, ma ci stiamo lavorando (sorride, ndr)" aveva detto nella conferenza stampa pre Chievo-Inter. Il contratto di Skriniar andrà in scadenza nel 2022 e non c'è nessuna clausola esercitabile, ma è chiaro che un nuovo prolungamento ed un salario più consono alle potenzialità del giocatore (l’agente Csonto chiede 4 milioni di euro netti a stagione) metterebbe ancora una volta in soffitta le continue chiacchiere di un gennaio che si annuncia molto lungo già in partenza.

Per molti si tratta del mese del mercato di riparazione, per altri sarà quello dei botti o delle brillanti intuizioni. All’Inter è tutto ben accetto, ma quest’anno più che mai servirebbe porre in secondo piano i possibili innesti per ancorare al nerazzurro ciò che di prezioso è già presente in rosa. Voce del verbo ‘blindare’. Concetto da applicare con efficacia immediata. A partire da Icardi e Skriniar. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 05 gennaio 2019 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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