Non c'è ancora certezza sul futuro di Roberto Mancini, nonostante il diretto interessato continui a ribadire la voglia di non interrompere a fine stagione questa seconda avventura nerazzurra. Non metto assolutamente in dubbio questa sua volontà, ma non sono sicuro al 100% di vederlo all'Inter anche nella prossima stagione. Il motivo è molto semplice: le eventuali offerte che potrebbero arrivare da qualche top club. Qualora uno di questi si presentasse per proporgli un nuovo, importante, ricco e ambizioso progetto, beh... tutto potrebbe cambiare.

Nei giorni scorsi vi abbiamo riportato in esclusiva dell'interesse da parte del del Real Madrid (CLICCA per l'articolo) e credo che in tanti prenderebbero seriamente in considerazione una proposta di una società del genere. Forse l'unica opzione al momento possibile, considerando che le grandi panchine europee sono quasi tutte occupate, eccezion fatta, appunto, per le Merengues, dato che Zidane pare destinato all'addio.

Pericolo spagnolo quindi per l'Inter, ai cui tifosi voglio ricordare l'importanza di avere un coach così in panchina. Più che un semplice allenatore, un vero e proprio manager. E di alto livello. Perché ormai il suo status è questo, e per una società come quella nerazzurra non c'è assolutamente di meglio in una particolare fase storica come quella attuale, dove si è in piena ricostruzione e il tempo da sprecare è ormai finito.

RM sceglie, gestisce, allena e aumenta l'appeal di un club che negli ultimi anni era stato messo pericolosamente in discussione. Dal momento del suo ritorno in panchina datato novembre 2014 qualcosa è sicuramente cambiato, in primis nella scelta dei giocatori in sede di mercato: stop ai vari Campagnaro, Taider, M'Vila e Belfodil, solo per citarne alcuni. Con Mancini l'asticella si è notevolmente alzata, fin dal primo momento, con Shaqiri, Podolski, Miranda, Kondogbia, Perisic, Ljajic e Jovetic presi. Ho citato questi uomini non a caso, mettendo da parte Murillo, Telles e Melo. Delle scommesse per certi versi, per ragioni differenti.

Indipendentemente dal rendimento in campo dei giocatori sopracitati (c'è chi ha fatto bene e chi no, ma questo è un altro discorso), voglio sottolineare il livello degli stessi, nettamente più alto rispetto ai profilo che la società individuava prima dell'arrivo dell'attuale tecnico. Il merito, se permettete, è soprattutto suo. Con tutto il rispetto per Mazzarri, non credo che certi acquisti sarebbero stati centrati se non fosse cambiato nulla in panchina. Alcuni di voi penseranno che Mancini è 'viziato' perché viene sempre accontentato, ma ciò è un'inesattezza clamorosa. Semplicemente sta a significare che stiamo parlando di un allenatore di alto livello. I vari Mourinho, Guardiola, Van Gaal, Luis Enrique, Pellegrini e Ancelotti non vengono assecondati quando si parla di mercato?

Chiudo quindi ribadendo il concetto dell'assoluta importanza della permanenza del Mancio a Milano, per una lunghissima serie di motivi. Un esonero, indipendentemente dall'epilogo di questo campionato, è praticamente da escludere. La decisione con vista 2016-2017 sarà pertanto solamente del tecnico, che comunque sta ribadendo a più riprese di voler continuare. Top club permettendo. Questo è il vero pericolo per Thohir. E i tifosi interisti dovrebbero tornare a valorizzare il proprio allenatore, perché una ripartenza senza di lui porterebbe tanti, tanti rischi. E l'Inter, in questo preciso momento storico, non può assolutamente permettersi di correrli.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 12 marzo 2016 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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