Dirsi addio non è mai semplice. Dire addio a chi hai amato alla follia perché ti ha portato con le sue prodezze sulla vetta del mondo, è ancor più difficile. Dire addio a tutto ciò sotto forma di Pallone d'Oro (mancato, ma solo per meccanismi a dir poco perversi), ha un sapore molto amaro. Lo stesso sapore che potrebbe avvertire il tifoso interista tra qualche giorno, visto che il signor Wesley Sneijder, un cecchino venuto da Utrecht e scippato al Real Madrid per 15 milioni - in un mercato dove Jorge Martinez ne è costati solo tre in meno! -, pare essere il gioiello destinato a lasciare Milano in nome del bilancio. Indubbiamente la gemma più splendente dell'Inter al fianco di Samuel Eto'o, Sneijder si è ritrovato catapultato in mezzo al mercato perché "a un'offerta irrinunciabile non si può dire di no, nell'era del Fair Play Finanziario". Perdere un campione come Wesley Sneijder può essere brutto, quasi atroce, ma fermo restando che al momento nulla è ancora deciso e tutto sarà più chiaro nell'arco di questa settimana, sono necessarie delle valutazioni.

Innanzitutto, è così sicuro che Sneijder vada via? Assolutamente no. La trattativa con il Manchester City è sicuramente ben avviata, ma non si può ancora parlare di affare fatto. La prospettiva di un addio però esiste, e attenzione sempre al Manchester United che resta più defilato ma comunque vivo su questo fronte secondo i media inglesi. E poi, come perdere un campione di questa importanza internazionale? Le valutazioni sono necessarie: Sneijder è un immenso talento, giocatore spesso decisivo e perennemente influente nella manovra di una squadra. Sicuramente il suo addio comporterebbe un calo del tasso tecnico della squadra in attesa di eventuali nuovi colpi per sostituirlo, ma attenzione al prezzo perché l'Inter se cede, non regala, e qui c'è il punto: se Wesley andasse via, entrerebbero in Corso Vittorio Emanuele almeno 35 milioni più bonus che porterebbero quasi a 40 milioni l'affare, una cifra ritenuta importantissima dai vertici nerazzurri e che nel mercato odierno è degna di stima. Diverso però è il discorso se poi lo stesso Manchester City va a chiedere 50 milioni per Carlos Tévez, che non ha dimostrato tutto quello che Sneijder ha fatto vedere negli ultimi due anni e non solo. Qui, dunque, i ragionamenti ci saranno, eccome.

Perché, poi, perdere un asso come l'olandese? Le questioni che si pongono sono diverse. Alla base c'è quella economica, perché una proposta irrinunciabile va ascoltata al giorno d'oggi; l'Inter però collega a tutto ciò anche l'idea tattica, cioé quella del 3-4-3 di Gasperini dove Sneijder è sicuramente una gemma ma comunque risulta adattato e non a suo agio come nel ruolo di trequartista. In più, attenzione alla questione degli stimoli: già durante l'ultima annata, l'astro di Utrecht non era esaltato come nell'anno di José Mourinho, e ora se dovesse restare a Milano senza più approdare al City o allo United, il suo umore potrebbe risentirne non poco. Sarà valutato anche quindi lo stato d'animo del giocatore, che avrà ovviamente un ruolo primario nelle trattative che spiccheranno il volo. In tutto ciò, resta comunque un punto interrogativo, perché di operazione chiusa non si può assolutamente parlare ancora, ma di trattativa sì.

Eppure, la valutazione più importante resta quella più scontata e banale, che prescinde dagli aspetti appena trattati e si sofferma al sodo della questione: cedere Sneijder sarebbe veramente un affare, oppure una perdita impareggiabile? Personalmente, propendo per la seconda ipotesi. Lasciare andare un campione universale come Wesley peraltro legato alla piazza e alla squadra sarebbe una responsabilità importantissima che la società andrebbe a prendersi, perché significherebbe sicuramente un passo indietro rispetto alle potenzialità attuali della rosa. Ma visto che parliamo degli uomini che lasciarono partire la divinità Ibrahimovic per poi portare a casa Samuel Eto'o, 50 milioni e un triplete, allora c'è da affidarsi a loro. Nella speranza che Sneijder resti a Milano e che tutti possano vivere felici e contenti, senza perdere un campione...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 08 agosto 2011 alle 00:10
Autore: Fabrizio Romano
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