Mancano 23 giorni all'esordio in campionato della nuova Inter di Antonio Conte. Non molti, ancora.meno considerando che la squadra è tutt'oggi incompleta. Bene la difesa, che pur perdendo Diego Godin per un problema muscolare ha ampie risorse per non sentirne la mancanza. Discreto il centrocampo, fresco orfano di Radja Nainggolan che, pur essendo fuori dal progetto da settimane, era comunque una presenza fissa durante gli allenamenti. Poi c'è l'attacco. Lautaro è tornato, e possiamo rallegrarcene. Ma è chiaramente costretto a darsi da fare per essere disponibile prima possibile, visto il ritardo con cui si è unito al gruppo.

Domani nel nuovo e meraviglioso impianto del Tottenham l'Inter concluderà la sua ICC con i soli Sebastiano Esposito e l'adattato Ivan Perisic lì davanti, reparto completato da Puscas, Colidio (entrambi in odore di uscita) e Vergani se le convocazioni saranno confermate. Poco, pochissimo. E nel frattempo la dirigenza cerca di trovare soluzioni alternative al ratto di Manchester, dove Juventus e United lavorano alla doppia beffa ai nerazzurri.

Perché doppia? Se lo scambio dell'estate andasse in porto, i bianconeri soffierebbero Romelu Lukaku a Conte, e contemporaneamente eviterebbero il rischio di dover cedere all'Inter Paulo Dybala, in un'operazione che coinvolga anche Mauro Icardi. Già, perché questo scambio alternativo pareva essere l'áncora di salvataggio per le rispettive situazioni di bilancio dei due club. Se invece l'irreprensibile Ed Woodward ottenesse il sì della Joya (per nulla scontato), costringerebbe l'Inter a cercare altrove, alla ricerca di piani B se non C. Storia già vissuta in passato e che francamente era impensabile nella prima.estate fuori dal settlement agreement.

Corretto che i conti debbano essere sempre sotto controllo, ma qui non si parla solo di soldi: l'Inter a 23 giorni dall'inizio del campionato è ancora senza almeno due attaccanti e, aggiungo io, un centrocampista che sostituisca degnamente Nainggolan. Pedine fondamentali, non certo di contorno. Durante la presentazione del nuovo allenatore, Beppe Marotta gli chiese pubblicamente pazienza. Vero, per certi obiettivi è necessario lavorare sui fianchi, saper attendere, previo il rischio di farsi prendere per la gola. Ma in attesa dei saldi di fine mercato, come può preparare la stagione un allenatore a cui mancano i punti di riferimento davanti?

Il finale di questa storia, che arriverà di certo entro il 2 settembre, non è stato ancora scritto e senza dubbio non mancheranno i colpi di scena che potrebbero ribaltare l'attuale percezione del mercato nerazzurro. Che finora è stato buono, non eccezionale, ma positivo. Quel che manca sono i botti tanto attesi, l'aumento della qualità che il CEO aveva annunciato in tempi non sospetti.

Nell'ultimo mese Conte ha lavorato sulla base, sulla testa dei giocatori a disposizione, ha provato a irrobustire difesa e centrocampo con un discreto successo. Ma non si può pretendere che trasformi in bomber giocatori estirpati da altre zone del campo, giovani di belle speranze o chi non ha mai mostrato particolari capacità. Un tecnico abituato a ottenere il massimo deve avere almeno degli interpreti funzionali alle proprie idee. Già il suo desiderio principale rischia di rimanere ancora una volta un rimpianto (la sua strada e quella di Lukaku faticano a incontrarsi), adesso però Conte merita che gli vengano messe a disposizione delle alternative.

La gatta frettolosa fa i gattini ciechi, ma è anche vero che per cavare il sangue dalle rape (attività in cui il leccese eccelle) bisogna prima passare dall'ortolano.

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Sezione: Editoriale / Data: Sab 03 agosto 2019 alle 00:19
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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