Icardi, Icardi e solo Icardi. Non si parla d’altro, solo del 9 nerazzurro, quando invece bisognerebbe concentrarsi sulla partita della vita, che arriva fra neanche 7 giorni. Rinnovo o tifosi, caso o non-caso, sembra che esista solo l’Icardeide, quando invece al Celtic Park l’Inter si gioca gran parte del suo futuro.

L’Europa League è l’unica via che rimane per risorgere e cercare di dare un senso a una stagione che rischia di essere tra le peggiori di sempre, se non si riuscirà a raddrizzare la rotta. Serve assolutamente confermare i progressi mostrati contro il Palermo e dimostrare che la quadratura del cerchio è quel 4-3-1-2 visto contro Dybala e compagni, con Guarin, Medel e Brozovic a centrocampo, Shaqiri trequartista come gioca nella Svizzera per non dare riferimenti alle difese avversarie e Palacio insieme a Icardi là davanti.

Sì, proprio lui, Mr. Maurito, l’argomento principe per eccellenza, nel bene come nel male, delle ultime settimane. Panchine, contestazioni, non esultanze, rinnovi, sacrifici milionari, non si parla d’altro. Il mio parere l’ho già espresso su queste colonne qualche settimana fa. Io non ci penserei un attimo a rinnovare e adeguare il contratto a un bomber del genere. 32 reti in 75 partite di serie A, già 18 nell’ultima stagione, sono numeri pazzeschi e Mauro non ha ancora compiuto i 22 anni. Di sacrifici se ne possono fare benissimo di altri per sistemare i conti, non andrei sicuramente a privarmi di un giocatore così decisivo, anche se è vero che deve migliorare ancora molto nel gioco di squadra.

I ben informati dicono che la distanza tra le parti sia di circa un milione, tra i 2 offerti dall’Inter e i 3 richiesti dall’entourage del giocatore, per prolungare un contratto fino al 2019. Si tratterebbe quindi di un investimento per il futuro su un potenziale Top Player cresciuto in casa, non solo in termini di gol, perché può rivelarsi anche un toccasana per le casse dell’Inter, visto quanto incassa già adesso da aziende e sponsor vari, se il 50% della sua immagine dovesse finire a Thohir in caso di rinnovo. 

Sulla sua mancata esultanza ne continuo a sentire di tutti i colori. Icardi ha confermato che l’aveva decisa a tavolino con il suo procuratore e che non l’ha fatto per problemi con i tifosi. Tralasciando inutili polemiche sterili - e anche insulti vergognosi che mi sono arrivati – sul perché e per come… penso che l’ “unica assurdità” (virgolette sacrosante perché sempre di milionari stiamo parlando) sia che Mauro guadagni meno di Obi e nella rosa dell’Inter il suo stipendio sia maggiore solo di quelli di Carrizo, Berni e Bonazzoli. Un adeguamento, anche solo per i 18 centri, sarebbe già dovuto arrivare. 

Ci tengo però a riportare l’attenzione e la concentrazione su Atalanta e soprattutto Celtic, perché questa può essere veramente la settimana più importante della stagione dell’Inter.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 13 febbraio 2015 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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