“Un magnifico perdente”??? Leggere su queste colonne tali affermazioni e attacchi trasversali a Walter Mazzarri mi fa veramente uno strano effetto. Un collega una settimana fa scriveva “Raramente ho assistito a una gioiosa macchina di approvazione mediatica verso un allenatore”, lasciandomi abbastanza senza parole. Forse sono gli stessi che poi parlano di prostituzione intellettuale? Mah… Allora se non ci tritano nel frullatore tiriamoci pure la zappa sui piedi da soli.

Intanto non mi sembra proprio di assistere a un processo del genere, vedendo anche le ultime fioriture mourinhane dopo le dichiarazioni di San José a 4-4-2. Poi non mi pare che non ci siano state critiche all’Inter e a Mazzarri dopo questi ultimi tre pareggi consecutivi, come non erano mancate quando il tecnico toscano si era rifiutato di parlare a Torino o quando aveva preso 3 palloni dalla Roma. Senza parlare delle argomentazioni per cercare di demolire un tecnico che comunque ha riorganizzato una squadra allo sfascio, ai limiti delle comiche, riportandola in quarta posizione, con il miglior attacco del campionato, lì a giocarsela dietro il Napoli, dopo l’ultima stagione disastrosa, praticamente con gli stessi uomini dell’anno scorso, in un'Inter che è forse la più povera di qualità degli ultimi vent’anni, peggio anche di quella di Stramaccioni.

Rispetto all’anno scorso, infatti, non c’è più un certo Cassano e l’abbiamo visto, così come abbiamo applaudito la magia di Sneijder contro la Juve o quello che Coutinho sta facendo in Premier League: fino a gennaio c’erano tutti e tre. Il mercato ha portato ben poco, anche perché Icardi è stato praticamente sempre fuori, purtroppo più con Wanda che in campo, mentre le riscoperte di Jonathan e Alvarez non possono che essere frutto del lavoro di Mazzarri, così come la rivitalizzazione di Cambiasso.

Quando Icardi sarà recuperato si potranno fare delle valutazioni del perché non si gioca con due punte o del poco spazio concesso ai giovani, ma non si prenda il “caso Belfodil” per attaccare Mazzarri, per favore. A parte l’assist per Palacio a Torino, mi ricordo solo una montagna di errori, come quelli a Trieste contro il Cagliari in cui si è mangiato un gol colossale, quasi sulla linea di porta, giocando la bellezza di 64 minuti. Definirlo poi il migliore in campo contro il Trapani in cui è riuscito finalmente a segnare il suo primo gol in nerazzurro, dopo avere sbagliato di tutto, mi sembra abbastanza ardimentoso, visto che la media voto per tutti i tifosi interisti sul sito ufficiale non raggiunge neanche la sufficienza (5.6). Poi nessuna traccia di lui.

Icardi invece, pur partendo sempre dalla panchina, ha segnato 2 reti e sono sicuro che se fosse stato bene avrebbe giocato molto di più. Il problema vero, semmai, è il suo infortunio in contemporanea a quello di Milito, che ha dimezzato gli attaccanti a disposizione di Mazzarri e le possibilità di carte da giocarsi anche a partita in corso per provare a dare delle scosse quando le cose non funzionano. Lo stesso Kovacic, che si porta ad esempio, deve dare molto di più per meritarsi una maglia da titolare: per fortuna con il Parma si sono visti segnali di miglioramento, ma non si può certo crocifiggere Mazzarri per il suo scarso utilizzo.

I giovani lo spazio se lo devono conquistare, come hanno fatto all’inizio i vari Hamsik, Lavezzi, Zuniga e Cavani, o erano forse dei veterani? Può capitare che Mazzarri sia antipatico, qualcuno si è ricreduto altri meno, ma se un allenatore che salva la Reggina con 11 punti di penalizzazione, porta il Napoli agli ottavi di Champions League (facendo fuori il City di Mancini e sfiorando i quarti perdendo solo ai supplementari contro il Chelsea) e arriva secondo in campionato è solo “un magnifico perdente”, mi si permetta di dissentire.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 13 dicembre 2013 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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