“Basta, non parliamone più. Più ne parliamo, più da fuori ridono di noi”. Non c’è che dire, è stata un’amara constatazione, quella di Claudio Ranieri, a proposito di Calciopoli. Una cosa troppo brutta, che ha macchiato l’immagine del calcio italiano, sempre per riprendere il discorso fatto dal tecnico testaccino nella conferenza stampa della vigilia dell’incontro col Cagliari del nuovo allenatore Ballardini. Poco focus sul match coi rossoblu e tanto su altri discorsi, e bravo il tecnico a sottolineare che di certe cose, forse, si sta parlando un po’ troppo. Parole ampiamente condivisibili, ma tant’è, purtroppo la settimana che va a chiudersi è stata nuovamente caratterizzata da quelli che sono gli strascichi di quanto è accaduto in quella famigerata estate del 2006.

Partendo dalle sentenze di Napoli, e arrivando alla non competenza del Tnas, che è valsa l’ultima sberla ad Andrea Agnelli in questa sua lunga ed estenuante battaglia contro i mulini a vento, alla dura reprimenda di Gianni Petrucci all’indomani dell’annuncio del ricorso al Tar del Lazio contro la Figc, fino alla richiesta, peraltro nemmeno troppo originale, di un tavolo chiarificatore inoltrata dal presidente della Juventus, tavolo della pace accolto con favore dalle componenti ma sul quale lo stesso Ranieri ieri si è detto molto, molto scettico. Insomma, a distanza di cinque anni siamo punto e a capo o quasi, malgrado la giustizia sportiva e, anche se in primo grado, quella penale ha messo alcune pietre angolari su questo discorso. E il rischio è che questa storia si trascini ancora molto, troppo a lungo. Con le conseguenti, masochistiche, ripercussioni sulla credibilità del nostro calcio all’estero.

Cerchiamo perciò, come ha chiesto il nostro mister, di metterci alle spalle per quanto possibile questa lunga stagione grigia e ripensare al campo;  il ritorno del campionato è alle porte, sta per cominciare questo lunghissimo tour de force che attende l’Inter, ma non solo, da qui fino alle feste di Natale: nove partite in trentatré giorni, nove partite tutte cerchiate in rosso nel calendario di Ranieri e soci, nove partite che quasi certamente daranno le indicazioni definitive sulla stagione nerazzurra. Dalla gara contro i rossoblu fino al recupero della prima giornata contro il Lecce, passando per gli ultimi impegni del girone di Champions League contro Trabzonspor e Cska Mosca, dove con un punto il visto per la fase a eliminazione diretta è ufficialmente staccato.

L’Inter ha voglia di dire 33, ma anche di dire 27, nel senso di punti complessivi da raggiungere, senza compiere passi falsi che a questo punto diventerebbero letali, senza appello. Le chiacchiere stanno a zero, come si suol dire; magari lo scudetto rappresenta ad oggi un discorso un po’ utopistico, e allora diciamo che all’orizzonte c’è un panettone da mangiare in tutta serenità…

Sezione: Editoriale / Data: Sab 19 novembre 2011 alle 00:01
Autore: Christian Liotta
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