Otto punti dalla capolista, otto punti dalla Juventus. E stasera c'è lo scontro diretto. Definire questo match 'ultima spiaggia' per le speranze scudetto nerazzurre non appare proprio così inopportuno, per quanto da giorni si cerchi di sminuire l'importanza della partita. Speravo ardentemente di non trovarmi in questa posizione di classifica alla vigilia di cotanto meeting, già di per sé assai carico di contenuti (maligni), invece la realtà è questa. Negli ultimi giorni si è tanto discusso di errori arbitrali e rigori inventati ai danni dell'Inter, perché l'evidenza non può essere ignorata. Ma francamente non vorrei che questi singoli ma rilevanti episodi vengano strumentalizzati dall'ambiente interista come alibi. Lucio è stato intelligente, dichiarando che la classifica non può essere frutto solo delle sviste dei fischietti, seguito poi da Moratti che ha trasmesso lo stesso concetto..

Io sono d'accordo. Convincerci che questa triste posizione nella graduatoria sia da attribuire a forze nemiche esterne rischia di distrarci dai veri problemi della squadra di Ranieri. Ci tengo a sottolinearlo, perché è solo con le nostre forze che verremo fuori da questo momentaccio, magari a partire da stasera. Inter-Juventus è una partita da vincere a prescindere, la storia e la rivalità tra le compagini lo impone. A questo si aggiunge la costante, fastidiosa e patetica polemica proveniente da Torino su quell'antipatico scudetto 2006 che si sta trascinando in tutte le aule dei tribunali di questo mondo. Tutti argomenti aspri, ma da chiudere nell'armadietto dello spogliatoio prima di entrare in campo. L'unico pensiero dovrà essere la vittoria, non importa se grazie a un autogol, a una rete di stinco o a una tripletta di Nagatomo (capacissimo di riuscirci, ci mancherebbe...).

Al 91' l'Inter dovrà avere tre punti in meno rispetto alla capolista, per cercare di accorciare il gap e riproporsi con slancio nella lotta al titolo. Il successo in uno scontro diretto, specialmente contro avversari bianconeri, sarebbe un toccasana per tutto l'ambiente, al di là dei buoni propositi che non sempre trovano conferma sul rettangolo di gioco. E non pensiamo a Rizzoli o ai suoi assistenti, proviamo a essere superiori persino degli errori arbitrali, che ultimamente sono stati troppi. Fuori dunque il carattere, la voglia, l'umiltà, il coraggio e, soprattutto, i cojones. Solo così si può avere la meglio su un avversario che sta decisamente meglio sia moralmente sia fisicamente. Nessuna maglia nerazzurra, ed è un auspicio, dovrà uscire dal campo senza essere sudata al punto da potersi strizzare.

Sia chiaro, mi auguro che il fair play regni sovrano, ma l'impegno agonistico non ha nulla a che fare con la sportività. L'Inter deve riconquistare i suoi tifosi, alquanto smarriti negli ultimi tempi. Il calendario, finora poco gentile, le offre una ghiotta possibilità. Ma guai a fallire, è una partita da All In: o la va o la spacca. Se non è ultima spiaggia questa, poco ci manca.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 29 ottobre 2011 alle 00:01
Autore: Fabio Costantino
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