Leonardo è diventato da pochi giorni l’allenatore dell’Inter ed è stato già messo sulla graticola. Senza aver ancora proferito parola o allenato la squadra. Ai più infatti non va giù il fatto che il brasiliano sia arrivato sulla sponda nerazzurra del Naviglio dopo i suoi trascorsi rossoneri.

Posso capire che quanto successo dispiaccia ai tifosi del Diavolo, che si erano apertamente schierati al suo fianco dopo i dissapori con il Presidente Berlusconi, e avevano tentato in tutti i modi di convincerlo a rimanere in rossonero, dedicandogli più di un coro nell’ultima sfida dello scorso campionato contro la Juventus. I tifosi sono tifosi, vivono e ragionano con il cuore, per cui è umano e capibile che ci siano rimasti male nell’apprendere che il loro vecchio condottiero adesso è il nuovo mister degli storici rivali.

Ma quello che davvero non capisco, e che mi lascia fortemente basito, è la reazione dei colleghi giornalisti e dei media in generale. Perché tutti quelli che adesso criticano Leo hanno invece lodato gli arrivi al Milan di Ronaldo, Vieri o Ibra? Mi sembra che l’ex “Fenomeno” sia stato senza discussioni il miglior acquisto di Massimo Moratti, e quindi il suo arrivo al Diavolo non aveva di certo reso felice gli interisti, ma allora i giornali parlavano di affare, e campeggiavano frasi come “questo è il calcio”. E di Vieri invece? Sì, è vero che Bobo aveva appena rescisso con l’Inter, ma è lampante che il suo trasferimento dopo aver segnato più di 100 gol con la casacca del Biscione, non era stato preso con il sorriso dagli attuali campioni del Mondo. Ma anche allora niente: si trattava di una semplice operazione di mercato. E Ibra? Lo svedese, dopo essere andato via dall’Inter con l’obiettivo di vincere la Champions, e aver fatto la figura del cioccolataio per come è andata la scorsa stagione dei nerazzurri, capaci di vincere tutto, adesso è il faro dell’attacco e del gioco rossonero. Ma Zlatan non è un traditore, è solo un calciatore che voleva tornare in Italia per dissapori con Guardiola e adesso ha trovato rifugio a Milanello.

E allora perché la situazione di Leonardo è trattata in modo diverso? E’ vero che il brasiliano nel Milan ha trascorso tredici anni indimenticabili, ricoprendo una moltitudine di ruoli: giocatore, dirigente e allenatore, ma è altrettanto chiaro che dopo le incomprensioni con il Presidente Berlusconi, Leo non poteva tornare indietro: adesso è un allenatore, e quindi vorrei proprio sapere quale giovane mister rifiuterebbe la panchina dei campioni d’Italia, vincitori anche della Tim Cup e della Supercoppa Italiana, campioni d’Europa e anche del Mondo.

Per quale motivo se qualcuno che ha contribuito alla storia dell’Inter va al Milan non succede nulla, mentre se capita l’esatto opposto non va più bene? Voglio rivolgere i miei complimenti sia a Moratti, che subito ha sottolineato che l’arrivo di Leo non è un torto ai cugini, e anche a Galliani, che non ha fatto polemica, e ha mandato un in bocca al lupo al suo ex mister.

Mi sembra di rivivere la situazione Balotelli: Mario, si sa è milanista, e la sua fede viene fuori ad ogni conferenza stampa, intervista e ricorrenza possibile. E da lì domande su domande, trasmissioni su trasmissioni.

Invece il fatto che Pirlo da bambino tenesse all’Inter (è stato lo stesso Andrea a dichiararlo), o che Ibra inserisse il “Biscione” nei suoi team favoriti (dichiarazione di Zlatan nei primi giorni ad Appiano Gentile) o la simpatia del neo milanista Cassano per l’Inter sono informazioni-curiosità che rimangono nel dimenticatoio. In pochi ne parlano, nessuno costruisce trasmissioni o servizi ad hoc.

Non capisco insomma questi trattamenti, oggettivamente diversi, che adesso riguardano Leonardo e il suo passato. La verità è solo una: il brasiliano, professionista impeccabile, come ha dato tutto nei suoi anni in rossonero, adesso farà lo stesso in nerazzurro, e solo il tempo dirà se la sua sarà una scelta giusta o sbagliata.

Solo il risultato sarà in ogni caso lo stesso: metà Milano sarà entusiasta, mentre l’altra metà sarà estremamente triste, resta da vedere quale…

Sezione: Editoriale / Data: Mer 29 dicembre 2010 alle 11:12
Autore: Simone Togna
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