L'Inter e Wesley Sneijder, probabilmente, si diranno addio. A gennaio, a giugno, chissà. Il momento è delicato e l'unico beneficio portato da questa vicenda è stato il non doversi dilungare troppo sul ko di Parma, che proprio come lo scorso anno non ha avuto scuse.

L'Inter brillante e sbarazzina dello Juventus Stadium è parsa uno sfocato ricordo e al Tardini è andata in scena forse la peggior versione di Stramaccioni. Attenuanti ce ne sono – tra infortuni, squalifiche, casi e fatiche di coppa – ma aspettarsi di più era lecito.

Oggi Inter-Palermo, mai una partita banale. Giusto per ricordare alcuni precedenti: 5-3 nel 2009-10, 3-2 nel 2010-11 e 4-4 nel 2011-12. Ci si attende un match da vera Inter contro il suo recente passato, ovvero Gian Piero Gasperini. Con lui in panchina, l'Inter ha forse toccato il punto più basso dell'era Moratti, in piena zona retrocessione. Un esonero, quello dell'ex Crotone e Genoa, tra i più giustificati della storia del calcio, eppure il tecnico oggi al Palermo non manca mai di rimarcare il brutale (a suo dire) trattamento ricevuto dal club. D'accordo il mercato non proprio ad hoc per il suo 3-4-3 e, in generale, votato al risparmio; d'accordo la poca pazienza; d'accordo tutto. Ma da un tecnico navigato come il Gasp ci saremmo aspettati anche un minimo di autocritica. Nulla: non ho mai udito dalla bocca di Gasperini un filo di pentimento per qualche scelta oggettivamente scellerata.

E, a proposito di parole a vanvera, ci preme evidenziare quelle spropositate campagne anti-Inter di questi giorni in merito alla vicenda dell'olandese con la maglia numero 10. Abbiamo sentito parlare di mobbing, di ricatto. Disinformazione pura. La FIFPro, ad esempio, farebbe bene a gestire e ottimizzare le proprie uscite pubbliche, perché altrimenti si rischia la figuraccia. Meglio l'AIC tramite Damiano Tommasi. Certamente le frasi di Marco Branca non sono state il massimo in fatto di opportunità, ma da qui a parlare di ricatto ce ne passa. Sneijder è reduce da un infortunio lungo e si allena con la squadra. Evidente che la scelta di tenerlo fuori dai convocati (e non solo dai titolari) va al di là del fatto puramente tecnico. Resta difficile da credere soprattutto oggi, visto che mancheranno pure Cassano e Alvarez. Ovvio che ci sia dell'altro, impossibile negarlo. Però la materia legale ci spiega che siamo lontani anni luce affinché si configuri una situazione di mobbing. Lunedì è atteso l'incontro chiarificatore e tutti sperano che lo sia davvero. Lo spera il club, lo spera Sneijder e lo sperano i tifosi interisti.

Nell'attesa, limitiamoci a ricordare un monito di Nanni Moretti: “Le parole sono importanti”.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 02 dicembre 2012 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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