Rispetto alle ultime prestazioni, la vera Inter impiega 45 minuti prima di entrare in campo. Nel primo tempo, i nerazzurri creano ma non sfruttano, però giocano in maniera peggiore facendo un paragone con le scorse settimane. La Sampdoria sfrutta l'unico svarione difensivo dei primi 45' e mette paura all'Inter. Poi, l'intervallo. E lì la scossa, la scintilla che cambia tutto. Entra in campo quella che Stramaccioni definisce "la migliore Inter della stagione". 

Tre gol, tante altre occasioni sciupate, un Cassano trasformato, Palacio segna ancora, Milito sfiora la doppietta, e la nota più positiva della serata: Fredy Guarin. Il colombiano aveva leggermente calato l'asticella delle sue prestazioni, ma questa sera ha sfoderato tutto il suo talento in fase di contenimento e, finalmente, anche in fase realizzativa. Il Guaro arriva nel momento più importante, perché Mudingayi aveva bisogno di rifiatare, Gargano era leggermente sottotono. Poi sì, entra il Cuchu Cambiasso, e che la partita sia cambiata col suo ingresso in campo non è certamente una coincidenza... 

Ma non c'è tempo di fermarsi. Tra tre giorni si torna in campo, nella sfida più sentita. Juventus-Inter, partita non decisiva, ma certamente importante. Chi vince, può ricevere una grande spinta per il proseguio del campionato. Il clima è quello giusto. In questo turno infrasettimanale non ci sono stati errori arbitrali, dunque gli animi, rispetto a domenica, si sono un po' calmati. Bisogna abbassare i toni. Devono cominciare gli addetti ai lavori, poi piano piano arrivare a coprire tutti coloro che sono interessati, in campo e fuori. Da anni Juventus e Inter non si trovavano lì, prima e seconda. Le due squadre che danno vinta al Derby d'Italia (checché ne dicano gli altri...). Sarà forse una vigilia lunghissima, o forse non lo sarà per niente. L'Inter non deve avere pressioni, dopo il difficile avvio di stagione con le sconfitte con Roma e Siena forse era impensabile trovarsi in questa posizione di classifica. La squadra cresce, gara dopo gara, e andrà a Torino per affrontare l'ennesimo esame. Quello più sentito. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 01 novembre 2012 alle 00:01
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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