Da Inter fortunata a Inter spremuta il passo è stato breve, anche se di fortunato, i nerazzurri lo sapevano dal principio, non c'era molto. Il rinvio della partita con il Sassuolo in programma per sabato scorso, 20 marzo, a causa dei quattro giocatori interisti risultati positivi al Covid-19, ha generato una serie di reazioni diverse e controverse. Da un lato chi gridava al complotto - favore all'Inter che avrebbe potuto godere di una pausa più lunga -, dall'altro chi temeva un rinvio che avrebbe congestionato il calendario - che tutto avrebbe fatto fuorché avvantaggiare la squadra di Conte.

Se anche senza Handanovic e De Vrij sabato scorso l'Inter fosse scesa in campo contro il Sassuolo, avrebbe evitato quell'infrasettimanale di mercoledì 7 aprile incastonato tra Bologna e Cagliari, al rientro dagli impegni con le Nazionali. E abbiate fede, Conte e squadra avrebbero certamente preferito così, ma tant'è e tanto sarà. E di fortunato c'è poco, specie perché ben nove dei nerazzurri sono in missione Qatar 2022 (più Hakimi impegnato per le Qualificazioni alla Coppa d'Africa), dove un po' per senso di dovere, un po' per orgoglio e amore, un po' per ovvia 'costrizione', quelli finora lasciati a riposo sono solo Radu, Sensi e Bastoni, gli unici tre nerazzurri finora inutilizzati dai rispettivi commissari tecnici. Sensi e Bastoni fuori dalla distinta della gara contro l'Irlanda del Nord e soltanto un tempo in campo per Nicolò Barella; soltanto panchina invece per Ionut Radu nella partita della Romania contro la Macedonia. Sorte non condivisa da Romelu Lukaku e dai due croati Brozovic e Perisic, il primo titolare in entrambe le partite finora giocate dal Belgio finora (ed entrambe le volte in gol) e i secondi in campo in entrambe le gare finora giocate dalla Croazia, da Eriksen anche lui titolare nella prima partita disputata dalla Danimarca e da Hakimi, l'altro ieri in campo dal primo minuto nella sfida Mauritania-Marocco. Questa sera sarà la volta degli azzurri e dei danesi, in campo per la seconda delle tre gare previste in questo giro di qualificazioni, e le possibilità di rivedere in campo il 23 e il 24 interista sono alte. Possibile anche la titolarità di Stefano Sensi, finora con scarso minutaggio sotto l'egida Conte per via dei vari infortuni che lo hanno ancora una volta tormentato.

Per farla breve, da qui al rientro a Milano, difficilmente gli InterNazionali potranno godere di riposo pre-Serie A, e al contrario al ritorno ad Appiano Gentile dovranno immediatamente rimettersi in careggiata per il tour de force di aprile. Conte riavrà il gruppo completo a disposizione intorno a venerdì prossimo, quando dalla gara al Dall'Ara mancheranno poco più di ventiquattro ore. Tempistiche piuttosto ristrette per una squadra costretta all'isolamento fiduciario per giorni e lontana dai campetti della Pinetina da quasi due settimane. Intanto il tecnico nerazzurro continua la sua preparazione con i nerazzurri rimasti sotto la sua ala protettiva, un numero però esiguo che non fa dormire sonni tranquilli al leccese. Che deve peraltro attendere l'esito dei tamponi dei quattro positivi. 

Da City Life - quartiere in cui vivono la maggior parte dei nerazzurri - filtra ottimismo: nessun sintomo particolare e uno stato di salute non preoccupante; ma ad inquietare lo staff tecnico nerazzurro sono i tempi stabiliti dal protocollo. Contro il Bologna gli unici arruolabili a regola e - sottolineiamo ancora una volta - tamponi permettendo, sono D'Ambrosio e Handanovic ma l'unico a poter pensare davvero di vedere il campo è il capitano, che a livello di allenamenti necessita un recupero differente rispetto al compagno. Il 33 interista infatti stava peraltro recuperando da un infortunio e difficilmente Conte lo rischierebbe dal primo minuto, da parte del giocatore arrivano segnali di fumo. L'ex Torino si sente bene malgrado il virus e seppur da casa sta tentando di tenersi il più possibile in forma come mostra qualche video pubblicato. Diversa la situazione di Vecino e De Vrij, le cui positività arrivate qualche giorno dopo rispetto agli altri due compagni ne condizionano le tempistiche: il che significa non riuscire a prendere parte alla trasferta di Bologna. Sorriso smorzato quindi quello di Conte che aveva finalmente ritrovato l'uruguaiano dopo il lungo stop a causa del problema al ginocchio che lo ha tenuto ai box dallo scorso luglio. 

Chi invece fa guardare al prossimo futuro con ottimismo è Arturo Vidal che dopo l'intervento in artroscopia al ginocchio corre verso il recupero senza concedersi grandi pause. Al contrario, il cileno, nella giornata di ieri si è presentato ad Appiano Gentile per proseguire gli allenamenti personalizzati seppur in un centro sportivo quasi deserto viste le due giornate di riposo concesse da Conte. Arturo non vuole più perdere tempo e scalpita mentalmente quanto fisicamente: con il Napoli come obiettivo - se non addirittura il Cagliari - l'ex blaugrana vuole prendere parte al finale di stagione e magari lasciare il segno indelebile come quello lasciato nella gara contro la sua ex Juventus. Non solo Vidal, perché un altro centrocampista in fase scalpitante è Stefano Sensi che nonostante il minutaggio ridotto con l'Inter è stato chiamato da Roberto Mancini e questa sera, appunto, potrebbe essere schierato addirittura titolare a Sofia al fianco del compagno Barella, con il quale all'Inter e in Nazionale ha spesso dipinto magie. Proprio in maglia azzurra Sensi ha spesso ritrovato se stesso e chissà che questa sera non sia l'ennesima prova di fiducia, come già accaduto nel settembre scorso contro la Bosnia in Nations League, quando dopo una gran buona prova siglò pure il match con una rete. Ritrovare la maglia dell'Italia, oltre che la titolarità, lo aiuterebbe  a ritrovare quella fiducia psicofisica venuta inevitabilmente meno in questi mesi e chissà che non essere l'occasione per lanciare un segnale a Conte che di lui sottolinea spesso le doti pur caricandolo di eccessiva 'cura preventiva' che si traduce però in tante, troppe panchine. 

Insomma quando la Serie A non c'è gli interisti di e da tutto il mondo scalpitano: da Antonio Conte ad Appiano che freme in attesa di riavere i suoi ragazzi, agli interisti a Milano per tornare a giocare, passando per gli InterNazionali in giro per i campi del mondo per mostrare e dimostrare. Con in testa una corsa allo scudetto che al rientro più che mai necessita di diventare una galoppata senza freni.  

Sezione: Editoriale / Data: Dom 28 marzo 2021 alle 00:00
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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