Scorpacciata di derby per Thohir nel suo ultimo viaggio milanese del 2013. Il tycoon ha assaggiato la stracittadina con la vittoria della Primavera ieri a Monza e stasera sarà chiamato a bissare il successo a San Siro per la partita che chiuderà col botto l'anno calcistico italiano. 

Per ora zittiti coloro che avevano già pronto il titolo di "portasfortuna" per il nuovo presidente, che ha visto i suoi (grandi) vincere solo una volta, contro il Trapani, da quando è il numero uno del club, ma incassa la terza vittoria nei derby (la prima dal vivo, le altre due sono state degli Allievi e Giovanissimi). 

Il settore giovanile è un fiore all'occhiello della società nerazzurra, il tycoon lo sa e non ha potuto esimersi dal presenziare alla sfida del Brianteo. E' stato però ripagato alla grande. Poco ritardo rispetto al fischio d'inizio, che gli ha impedito di salutare la squadra prima dell'avvio (si farà perdonare all'intervallo) e gara vista in compagnia di Bedy Moratti, del responsabile Roberto Samaden e l'ex direttore generale Ernesto Paolillo (che gli ha raccontato nei dettagli le caratteristiche degli undici baby in campo, con l'indonesiano più che interessato). 

E quindi la lista dei giovani di spicco elencata all'intervallo, talenti che un giorno potranno fare comodo alla prima squadra: i nuovi Dabo, Ventre e Camara, poi Bonazzoli e Donkor, come dimenticarselo. Proprio questi due hanno fatto impazzire Thohir e rappresentano le certezze dell'Inter che verrà.

L'attaccante classe '97 non inizia dal primo minuto, ma è decisivo anche a gara in corso (suo il gol del 3-1 che chiude la gara). Ormai non è più una sorpresa, segna sempre lui. L'Inter se lo gode, ma lo gestisce al meglio, per evitare pressioni eccessive che non gli spettano. Chissà che non possa tornare utile prima del previsto a un'Inter che dovrà, per forza, cercare un ricambio generazionale nel reparto offensivo. Intanto segna nel derby e manda un messaggio forte e chiaro al tycoon, che si è già innamorato.

Di contro, la difesa dei baby nerazzurri può contare sull'altro pupillo del presidente, Isaac Donkor. Il ghanese è in continua crescita e mette in mostra ogni gara mezzi atletici fuori dalla norma, insieme a personalità ed esuberanza. Non è un caso che verrà presto blindato dal club con un prolungamento, coi dirigenti attenti al suo percorso. Una mezza idea, poco più, c'è già: fargli fare il salto tra i big a fine anno, per apprendere dai grandi  e ritagliarsi lo spazio nelle varie competizioni (si confida di conquistare le coppe al termine della stagione). L'anno scorso Stramaccioni lo ha lanciato in Europa League a Kazan e quest'anno Mazzarri nel complicato finale contro il Trapani. Il futuro è assicurato.

Una rosa di talento quella della Primavera e, visto che a gennaio sarà mercato per tutti, ci saranno circa 4 partenze, per adeguare il numero di giocatori alle competizioni e permettere a chi troverebbe poco spazio di crescere altrove (sempre sotto l'occhio della casa madre interista). 

Ora tocca ai big sfornare la partita scacciacrisi questa sera a San Siro e dare la seconda, e più grande, soddisfazione a Thohir. Una vittoria fondamentale per dare morale a tutto l'ambiente. Poi sarà tempo di Natale e mercato, con Guarin pronto a salutare per fare cassa e reinvestire sui profili che chiede Mazzarri (la punta sempre in cima alle preferenze, senza tralasciare i messaggi di apertura che arrivano da Cagliari sul fronte Nainggolan, soprattutto con le parole di Cellino).

Ma prima testa al campo. I giovani hanno fatto la loro parte. Il tycoon ringrazia e, prima di spendere, si gode due colpi fatti in casa: "Queste sono le stelle del futuro. Bonazzoli è un buon giocatore, così come Donkor".

Inizia il nuovo corso. Primo derby andato, ora obiettivo doppietta. Anche solo per preservare la salute di Mazzarri dal vizio del fumo. Varrebbe comunque la pena.


 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 22 dicembre 2013 alle 00:00
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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