“La sinistra riparta da…” è una frase che nel mondo della politica italiana si è sentita e risentita più volte negli ultimi anni. Un consiglio verso il cambiamento, spesso e volentieri rimasto tale. Nel caso dell’Inter e della sua (fascia) sinistra, la soluzione concreta dopo anni di alti e bassi può invece finalmente essere davvero a portata di mano. E la strada porta dritta a Federico Dimarco, prodotto della cantera interista che nel corso delle numerose stagioni in giro per l’Italia (e non solo) sembra ora aver raggiunto la maturità giusta per il definitivo salto in un top club come il Biscione.


Forgiato nelle giovanili dell’Inter dal 2004 al 2016, Federico ha vissuto tante annate lontano da Milano: dall’Ascoli all’Empoli, passando per l’esperienza con il Sion a quella con il Parma fino alla definitiva esplosione con Ivan Juric all’Hellas Verona, dove nella stagione appena conclusa si è messo in luce con 5 gol (tra l’altro tutti di pregevole fattura) e altrettanti assist tra campionato e Coppa Italia, per un minutaggio complessivo che conta i 2.732 giri di orologio. Non male per un classe ’97 che può tornare utile - tecnicamente - nella compilazione delle liste per la prossima Champions League e - tatticamente - nel 3-5-2 su cui lavorerà senza sosta Simone Inzaghi nel tentativo di ripercorrere le orme del percorso tracciato da Antonio Conte.


Inoltre, ed è un punto da non sottovalutare, il sistema di gioco su cui farà leva il tecnico piacentino è ben conosciuto dal mancino milanese, che nella positiva annata veronese è stato più volte impiegato sia come esterno a tutta fascia che come ‘braccetto’ di sinistra nel terzetto difensivo. Una duttilità, unita alla qualità, che potrebbe risultare preziosa per Inzaghi, che nella conferenza stampa di presentazione ha comunque speso parole al miele nei suoi confronti: "Penso che Dimarco abbia fatto molto bene a Verona, è cresciuto all'Inter ed è un motivo d'orgoglio in più - ha ricordato il tecnico davanti ai giornalisti -. Ha dimostrato di poter fare la Serie A al meglio, come per tutti gli altri cercherò di farlo rendere al meglio e poi valuterò, ma io e la società ci puntiamo". Senza dimenticare il piede delicato e preciso che rappresenterebbe una soluzione di tutto rispetto nel calci da fermo e il lato economico che porta ad un grande risparmio sul fronte ingaggio.


Se con la dolorosa cessione di Achraf Hakimi la fascia destra ha perso il suo padrone e ne dovrà trovare uno nuovo, sulla sinistra - almeno in questo momento - l’Inter appare più coperta nonostante l’addio dello svincolato Ashley Young. A meno di nuovi risvolti di mercato, da quella parte si può ancora contare anche su Ivan Perisic (uno che secondo Inzaghi "ha fatto quel ruolo molto bene l'anno scorso, un giocatore molto importante che appena finito l'Europeo ha preso il Covid. Lo aspetto a braccia aperte e farà molto bene nel nostro sistema") e sui vari Matteo Darmian, Aleksandar Kolarov e Danilo D’Ambrosio che in caso di necessità possono essere dirottati da quella parte del campo, anche se gli ultimi due vengono considerati principalmente come prime alternative ai tre intoccabili della difesa.


Ma sull’out mancino adesso c’è soprattutto Federico, che spera di essere tornato nella sua Inter per restarci. E questa può essere la volta buona: la (fascia) sinistra riparta da Dimarco.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 10 luglio 2021 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi
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