Sesta vittoria consecutiva per l’Inter, la più autorevole e convincente in un campo che si prospettava complesso dopo la tormentata ed estatica vittoria di cinque mesi prima, capace di aprire le porte di un nuovo destino alla squadra di Spalletti.
Un successo importante su un campo di una diretta concorrente per la lotta alla zona Champions, ottenuto a seguito di scelte che avrebbero potuto ritorcersi contro il tecnico e che invece gli attribuiscono un ulteriore attestato di stima. 
Il recupero di Joao Mario è l’ultimo capolavoro che tanti attendevano, certi com’erano che se Spalletti era riuscito con Brozovic poteva farlo anche col portoghese. 
Inattesa anche la scelta di schierare Miranda, lasciando De Vrij in panchina ma il tecnico ha spiegato di averlo voluto scaricare da possibili pressioni di un pubblico che lo avrebbe fischiato. 
Il primo tempo dell’Inter è scintillante, pur con diverse sbavature e una squadra non sempre irreprensibile nelle chiusure. Gioca tuttavia con sicurezza e un Joao Mario che sembra alla decima partita stagionale per l’armonia delle giocate coi compagni e il senso della posizione.
Fioccano diverse occasioni, una su tutte al 9° minuto quando Icardi non arriva sul cross di Perisic, dopo un'azione partita da un recupero di Joao Mario. 
La Lazio reagisce e per cinque minuti mette sotto pressione la difesa dell’Inter che tiene botta. Fino al 25° è una partita aperta, anche troppo, con due squadre aggressive e il vizio di allungarsi che porta Spalletti ad urlare qualcosa di poco carino a chi passa vicino alla panchina.
La gara si sblocca al 28°, quando un attacco rocambolesco a ridosso dell'area laziale, culmina con una palla smarcante per Icardi che da pochi metri non può sbagliare.
Nella Lazio esce Badelj infortunato ed entra Cataldi, qualche minuto dopo l’Inter sigla il raddoppio con Brozovic, bravo a intervenire su una respinta della difesa biancoceleste e a tirare in porta beffando Strakosha.
Si va al riposo con ottime sensazioni confermate poi dall’andamento del secondo tempo che registra una Lazio decisa a riaprire il match e a momenti ci riesce con due pericolosi calci di punizione, prima con Milinkovic-Savic su cui è bravissimo Handanovic, poi con Cataldi. 
Da quel momento i padroni di casa si spengono e l’Inter torna a prendere campo fino a trovare il gol con un Icardi, imbeccato da un ottimo Borja Valero, bravo a liberarsi di Luiz Felipe col destro e a tirare col sinistro.
La partita finisce qui, anche se la Lazio proverà fino al termine a cercare il gol con un mini assedio animato dall’orgoglio. 
La morale è che l’Inter gioca bene, nella misura in cui pratica un gioco organizzato, con tante soluzioni da una rosa mai così fornita dal 2010. 
Si è scritto e detto per tre mesi di un Inter brutta ma pratica, senza mai tenere conto delle caratteristiche tecniche dei giocatori a disposizione. 
È invece bello vedere una squadra che vuole comandare il gioco e per lunghi tratti con successo, specie se non si specchia e verticalizza con profitto.
Fa ancora male, specie dopo la prestazione contro il Barcellona, vedere due ex interisti tanto forti e decisivi, specie nel caso di Rafinha. Il progetto tecnico dell’Inter è però chiaro e riconoscibile a occhio nudo e la squadra, insieme ai tifosi, percepisce che dopo tanto tempo c’è una società finalmente solida, con un presidente giovane e ambizioso. 
La paura di una presidenza straniera inquietante e silenziosa, il disturbo per le voci prive di fondamento, di uno Zhang pronto a scaricare l’Inter, l’irrequietezza per la presenza poco comprensibile di un Thohir pronto più a raccogliere denaro che a essere presidente nel vero senso del termine, è tutto passato.
Oggi l’Inter si proietta verso un nuovo obbiettivo che è quello di aumentare il fatturato, poter lottare dalla prossima stagione per lo scudetto ad armi pari e concentrarsi su questa per tentare di raggiungere il secondo posto. 
Aver battuto la Lazio all’Olimpico con un Simone Inzaghi che riconosce la superiorità degli avversari è una pepita nelle orecchie.
Resta da gestire una stagione che, per essere davvero grande, deve mantenere una continuità che negli ultimi anni è stata tenuta un solo girone o comunque un solo periodo dell’anno. Per ora le premesse sono davvero ottime
Amala.

VIDEO - TRIS INTER ALL'OLIMPICO, TRAMONTANA NON FINISCE PIU' DI ESULTARE

Sezione: Editoriale / Data: Mar 30 ottobre 2018 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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