Vittoria sudata dell'Inter a Torino, com'era prevedibile. Un po' per le caratteristiche dell'avversario, un po' per una giornata non particolarmente brillante di Lukaku e compagni, i nerazzurri hanno dovuto attendere l'85' per veder crollare definitivamente il muro granata e issarsi ancora più su in classifica. Complice il ko interno del Milan con il Napoli, infatti, adesso sono 9 i punti che distanziano nerazzurri e rossoneri, con la Juventus terzo incomodo a 10 lunghezze (ma con una partita da recuperare).

Nell'attesa di Juve-Napoli, la classifica vede dilatarsi le distanze tra la prima e la seconda: un margine mai così ampio prima d'ora in questa Serie A davvero equilibrata. Lo dimostra lo sforzo dell'Inter a Torino, ma pure i ko del Milan contro l'ex Gattuso e quello della Roma a Parma. Inutile illudersi: può ancora succedere di tutto. Anche perché – e qui siamo stati buoni profeti per mesi e mesi – anche la Juventus non ha più le coppe. Toh! Il tanto sbandierato "vantaggio dell'Inter fuori dall'Europa" si è esaurito in appena due partite di Champions, quelle col Porto. E vedremo quanta strada faranno le altre...

Stefano Pioli, tentando di spiegare l'ennesima sconfitta degli ultimi mesi, ha anche detto: "L'Inter ora ha preso molto slancio, ne ha vinte tantissime. L'Inter è andata fortissima dopo l'esclusione in Europa, potendo prepararsi bene dopo tutte le partite". Tradotto: noi siamo stati penalizzati da un calendario più fitto. E no caro Pioli. Assolutamente no. Perché proprio grazie al derby vinto in Coppa Italia, l'Inter poi ha giocato anche la doppia sfida contro la Juventus in semifinale, mentre il Milan riposava e poteva preparare le partite con Crotone e Spezia. Due sforzi "pareggiati" dal doppio impegno dei rossoneri in Europa League con la Stella Rossa: un dispendio di energie fisiologicamente minore, sia a livello fisico che psicologico, rispetto a quello che si ha incrociando i campioni d'Italia in carica. Tant'è vero che in quelle gare ci fu un ampio turnover da parte del tecnico rossonero. Fin qui, insomma, il reale disavanzo di partite tra Inter e Milan resta circoscritto alle due col Manchester United, la seconda da giocare giovedì prossimo.

Pioli non si è fermato qui, ha tirato dentro l'Inter anche sul discorso infortuni. Milan falcidiato? Assolutamente sì. Tra Covid e acciacchi vari, spesso e volentieri la sua rosa ha perso numerosi elementi. Ma non è un fatto casuale: non ci si può lamentare degli infortuni se si punta tutto su un giocatore giunto alla soglia dei 40 anni (Ibrahimovic) e se come vice a gennaio si prende un altro centravanti (Mandzukic) anch'egli in là con l'età, che non giocava da mesi e che, per di più, già di suo ha sempre avuto problemi fisici in carriera. "Provate a immaginare l'Inter senza Lukaku, Lautaro e Sanchez", ha incalzato Pioli. Ebbene: l'Inter non avrà avuto tutti i problemi che ha avuto il Milan ma, ad esempio, nel derby d'andata a Conte mancavano Skriniar, Bastoni, Sensi, Vecino, Nainggolan, Gagliardini e Young, più Sanchez a mezzo servizio.

I problemi li hanno avuti tutti, come in qualunque campionato. Ogni tanto sarebbe corretto anche riconoscere i meriti dell'avversario, meriti riconducibili sia all'allestimento della rosa sia a quanto dimostrato in campo. Dalla mancanza di infortuni al riposo per l'assenza di coppe, dalla Lukaku-dipendenza ai 12 milioni di Conte, passando per la rosa lunga, il fattore 5 sostituzioni e tanto altro ancora: tutto sembra accadere per grazia ricevuta. Manna dal cielo. Inter paradigma della Squadra Gastone. Consiglio non richiesto: quando guardate le partite della squadra di Antonio Conte, accendete la tv. Non tenetela spenta.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 16 marzo 2021 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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