Vincere a un minuto della fine con un gol del capitano e godersi la vittoria in un derby giocato meglio, avversato da dettagli irritanti, una buona dose di sfortuna e una direzione arbitrale infelice.
Lo ha fatto con un'altra partita, l’ennesima di questa stagione, strappata con un colpo di coda nel finale e anche in questa occasione ci ha messo la firma Vecino con un cross perfetto per mettere in crisi Musacchio e Donnarumma, incerti sul da farsi mentre Icardi ne approfittava.
L’Inter ha vinto una partita importante e avrebbe potuto farla sua nel primo tempo ma lo ha fatto in una seconda parte più equilibrata.
Il primo tempo parte con le due squadre intente a studiarsi, con il Milan più intraprendente. Dal 12° minuto la partita cambia e diventa di marca interamente nerazzurra. Si parte col gol annullato a Icardi per fuorigioco. Vecino tocca lievemente sul cross di Perisic e tanto basta per annullare una rete che avrebbe cambiato il match. Al 18° fallo da rosso di Biglia su Nainggolan, ma l’arbitro con i due giocatori a terra decide di graziare l’argentino con il cartellino giallo.
Quattro minuti dopo arriva un colpo di testa di Perisic che impegna severamente Donnarumma.
Al 28° Nainggolan deve lasciare il campo, mentre Biglia resta sul terreno ed entra al suo posto Borja Valero, un danno enorme per l’Inter considerando il peso in sostanza e personalità del belga. Al 34° De Vrij colpisce l'incrocio dei pali. Un’ altra occasione importante per l'Inter con l'olandese che sfiora un gol che non arriva lasciando credere che non sia serata.
Le occasioni fioccano, prima con Icardi, poi con Vecino che stavolta spreca un’occasione clamorosa su assist di Perisic.
Il primo tempo termina con un lungo recupero e l’amarezza di un dominio inutile e l’uscita di Nainggolan per distorsione. Nella seconda parte la partita si anestetizza e vive di qualche fiammata ma nulla di paragonabile ai primi 45 minuti. Senza Nainggolan e con Perisic claudicante l’Inter ci prova ma con meno intensità, pur senza dare spazi al Milan. 
Alla fine Perisic esce e Keita lo fa rimpiangere, specie guardando le sue iniziative spente facilmente dai rossoneri e un controllo del pallone difficoltoso. 
Gli ultimi dieci minuti l’Inter si abbassa e il Milan amministra il gioco senza verticalizzare ma preferendo giocare in orizzontale. Questa volta è l’Inter ad andare in ripartenza e nel finale, quando qualcuno ha già lasciato colpevolmente San Siro per dirigersi al parcheggio, arriva un cross di Vecino in una zona dell’area perfetta per mettere in crisi portiere e difensore ed esaltare il senso della posizione dell’attaccante. La bellezza di un gol che ha visto l’argentino fingere di andare in anticipo su Musacchio e poi virare andandogli alle spalle, non dando più un riferimento nemmeno a Donnarumma, non ha prezzo.
La piacevole anomalia di questa stagione registra una serie di partite vinte con determinazione, in rimonta, cibandosi di una dose di entusiasmo sopra la media.
L’Inter di Spalletti deve però imparare a vincere prima le sue partite, a chiuderle con la stessa cattiveria con le quali le riacciuffa. In questo caso la critica va più ad un secondo tempo poco intenso ma le giustificazioni non mancano.
Brozovic ha giocato una partita magnifica in termini di presenza, l’eccesso di generosità gli è di nuovo costata in tema di precisione, bene Borja Valero che resta un giocatore meno efficace di Nainggolan, bravo a cucire molto meno a infastidire le difese avversarie e una grande difesa, capace di arginare e addomesticare le iniziative di Higuain. 

Vecino si esalta in questo genere di partite ma Icardi è il valorizzatore del gioco. Gli si può chiedere di tornare e dare una mano ai compagni, di dialogare come fa Higuain ma resta il giocatore più decisivo del campionato in area. Legittimo pretendere di più, folle criticarlo a prescindere. 

La testa va subito al Barcellona e poi alla Lazio ma se la squadra mantiene questa attitudine non deve porsi limiti. Anche se ne ha.
Amala.

VIDEO - TRIPUDIO TRAMONTANA AL 93' DEL DERBY!

Sezione: Editoriale / Data: Lun 22 ottobre 2018 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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