Premessa: le polemiche calcistiche, soprattutto in Italia, sono sempre esistite. Non cambierà mai. È insito nella nostra cultura. E purtroppo i giudizi spesso e volentieri dipendono dalla squadra per cui si fa il tifo. Non si riesce ad essere oggettivi, insomma. Vale, come è capibile che sia, per i supporter delle varie squadre. Sembra succedere anche gli addetti ai lavori, ma non dovrebbe essere così. Ognuno poi ha la sua onestà intellettuale. E pure le capacità nel proprio mestiere. Come esistono idraulici onesti e bravi, ce ne saranno di incapaci. Idem per i pizzaioli. O per i giornalisti, purtroppo. Mi sembra però che dopo il Derby perso in campionato dall’Inter – e qui faccio un discorso generale – si sia usciti un attimino dalla retta via.

Non è per una partita persa, o vinta, che deve cambiare i giudizi su una stagione. Oltretutto dopo una sconfitta immeritata nelle statistiche, ma ineccepibile se si segue la famosa frase: “gol sbagliato, gol subito” si dovrebbe comunque analizzare con cognizione di causa quanto successo. Per me se segni più del tuo avversario, che al contrario sbaglia l’impossibile, può capitare che tu perda un match. Ci sta. Ma si deve pure aggiungere come giocando in questo modo e senza innervosirsi, i risultati continueranno ad arrivare. E infatti lo si è puntualmente visto contro la Roma in Coppa Italia, anche se pure contro i giallorossi, qualora Zaniolo avesse pareggiato, sarebbe stato lo stesso copione della stracittadina: con l’Inter che poteva essere avanti di due-tre realizzazioni e invece di punto in bianco ecco l’1-1 avversario.

Adesso c’è il Napoli per una partita Scudetto tanto importante per i punti in palio, quanto e forse di più per il punto di vista psicologico. I risultati di inizio 2022 sono stati buoni, al pari delle rivali, ma è innegabile che il k.o. nerazzurro abbia risvegliato ed esaltato (giustamente) i cugini milanisti e reso ancor più intrigante il campionato. L’Inter non lo aveva perso a meno 7, né già vinto a fine 2021. È una maratona, non siamo nemmeno lontanamente vicini al traguardo. Solo ora il calendario ha riservato alla squadra di Inzaghi una salita complicata, ma poi, sempre sulla carta, arriverà la discesa, il che attenzione è bene dirlo, non equivale alla certezza di scappare via. Intanto mi sembra evidente ed oggettivo sottolineare come le critiche rivolte all’Inter siano state eccessive. La società, come specificato da Marotta, non vuole trovare alibi. Né per il (presunto) fallo di Giroud sul gol dell’1-1 rossonero, né per le squalifiche post Derby (io magari mi sarei comportato diversamente, ma ognuno è fatto a suo modo). Per i vertici nerazzurri le decisioni del campo si accettano e si pensa a dove si possa migliorare. Quelle extra, se non ritenute congrue, verranno discusse nelle sedi competenti.

Tanto per intenderci, “fate schifo” vale due giornate di stop? Bah, la sproporzionalità della sanzione, viste pure le tante (non) decisioni su episodi ben più gravi sembra evidente. Ma non è questo il punto. Se uno sbaglia è giusto che paghi. Ma lo stesso trattamento deve essere riservato a ogni calciatore che milita in Serie A. Altrimenti si fanno figli e figliastri. Si falsa il campionato e questo non è giusto, né corretto, perché alimenta rancori e sospetti. Quelli che il rumore dei piagnoni abbia funzionato.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 11 febbraio 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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