Adesso bisogna tirare una riga e ripartire. Il rischio è di un crollo verticale come quello dell’anno scorso, l’Inter versione WM però ha già dimostrato di essere cresciuta, di avere una testa più forte, più matura di quella degli Strama’s. Tre sconfitte nelle ultime quattro partite non possono che essere un campanello d’allarme molto importante, da non sottovalutare, così come l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera di una modestissima Udinese. L’anno finirà come gli ultimi due, zeru tituli da incassare e portare a casa, ma al Friuli è come se Mazzarri abbia voluto mandare un messaggio forte e chiaro  alla società, è come se avesse fatto capire che le illusioni devono finire, che questa è un’annata di ricostruzione, dura e difficile, ed è assolutamente proibito e vietato sognare.

Contro l’Udinese Mazzarri ha provato le “seconde linee”, ha dato loro forse l’ultima occasione e ha ricevuto purtroppo la risposta sbagliata. Da qui il suo messaggio implicito alla società che tradurrei così: “ragazzi abbiamo sacrificato la Coppa Italia ma noi siamo questi, dietro i titolari c’è poca cosa, una o due punte non cambia molto. Kovacic è sempre un mistero. Gli eroi del Triplete lottano con le unghie e con i denti contro la loro carta d’identità però certe scelte, seppur dolorose, sono inevitabili. Forse Milito ci potrà dare una mano ma servono almeno dei rinforzi per ricostruire, uno almeno per reparto”.

Un esterno, un centrocampista e un attaccante sarebbero fondamentali per proseguire nella ricostruzione. Servirebbero un nuovo Zanetti, un nuovo Cambiasso e un nuovo Milito per pensare al futuro con un’Inter di nuovo protagonista per diversi anni. Qui però arrivano i problemi di carattere economico e si scontrano naturalmente con la filosofia dell”In&Out” di Erick Thohir. Con Mourinho che dice chiaramente che non gli interessa Guarin, come già in parte si era capito dalla mancanza totale di contatti sull’asse Milano-Londra dopo gli incontri di dicembre con il Chelsea, riuscire a rinforzare la squadra con l’autofinanziamento risulta quasi un’impresa, in assenza praticamente totale di offerte per i giocatori della rosa nerazzurra.

I tifosi dell’Inter mi sembra quindi che debbano mettersi il cuore in pace, anche a gennaio difficilmente potranno tornare a sognare. Solo qualche magia o numero di equilibrismo del BrancAusilio può migliorare la situazione, con degli scambi ricercati per rinforzare la squadra. Bisogna solo tirare una riga e ripartire, senza guardare molto al passato e dando magari qualche possibilità a quel Ruben Botta che sembra avere qualità importanti. Manca sempre però l’uomo forte della società che possa evitare a Mazzarri di esporsi sempre in prima persona, non solo per la “barzelletta dei rigori”. Con Moratti che si è completamente distaccato, con Thohir lontano, rimane l’esigenza di un personaggio carismatico per proiettarsi nel futuro. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 11 gennaio 2014 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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