Se ne sentono tante, troppe in ambito mercato. Tra giornali costretti a enfatizzare gli spifferi di dubbia provenienza, insider sui social che cercano solo di raccattare like illudendo il lettorato e giornalisti in attesa della velina dal club di riferimento, ormai si soffre di labirintite ed è lecito non avere più fiducia. Soprattutto in quelle notizie che cozzano con i propri desideri. Si è arrivati al punto in cui persino chi si occupa della materia in modo serio, contattando fonti affidabili (il diretto interessato, non il cugino del suo meccanico), magari più di una come protocollo inviterebbe a fare, viene tacciato di cialtroneria e infilato biecamente nel calderone dei cosiddetti 'cazzari'. Poi, certo, tra loro c'è chi pensa davvero di avere fonti serie, né può essere una colpa se una notizia di mercato poi non si concretizza per altre ragioni. Uno può informare, non intervenire nelle trattative che, di norma, sono in continua evoluzione. Il paradosso è che ormai neanche queste sfumature giustificano l'errore, e a meno di non dispensare perle di saggezza che trovano il benestare del pubblico, ecco la lapidazione in piazza. In linea di massima: se la notizia non soddisfa, chi la dà è un cialtrone. Anche se ha fatto correttamente tutti gli step necessari per divulgarla con un lecito margine di errore. Ormai si vive quotidianamente la gara con l'insider di turno, le principali testate si vedono così costrette ad adeguarsi a un contesto che privilegia la quantità alla qualità. A volte per tenere il ritmo, a volte per richieste dall'alto. Ne sono arrivate di veline nelle redazioni nelle ultime settimane, eccome. Tante, troppe 'notizie' sono state divulgate on demand, solo per tenere vivo l'interesse del lettorato e soddisfarne la bulimica voglia di breaking news. I cosiddetti 'Boom' che anticipano quattro righe di testo.

Sull'Inter, in particolare, se ne sta sentendo/leggendo di ogni. Partiamo dalla leggenda metropolitana di Icardi che blocca il mercato nerazzurro. "Senza la cessione dell'argentino, Conte non può avere Lukaku". Eppure entrambi, in questo momento storico, lavorano ad Appiano Gentile, alla faccia degli improvvisati contabili della stampa italiana.

Gli stessi che, con Spalletti ancora allenatore dell'Inter, neanche prendevano in considerazione l'arrivo del leccese, perché "guadagna uno sproposito e Suning non vuole due allenatori a libro paga". Luciano oggi si gode il sole della costiera adriatica, Antonio ha iniziato il suo corso in nerazzurro.

E che dire del "Suning spende solo se incassa"? Il settlement agreement è finito, il FFP resta in vigore e i conti vanno sempre tenuto d'occhio. Però ad oggi, senza cessioni importanti, la società nerazzurra si è già impegnata, tra prestiti onerosi, acquisti a titolo definitivo e obblighi di riscatto, per 170 milioni circa. A naso, non sembra che "austerity is the key"...

Altro giro, altra voce infondata: i ben attenti avranno notato che sui social circola la voce sempre più insistente che Sergej Milinkovic-Savic sia già un giocatore dell'Inter, con tanto di accordo raggiunto con la Lazio e con il giocatore, in attesa della cessione di Icardi. Non è proprio così. Così come non è vero l'opposto, che il sesto centrocampista sarà necessariamente low cost (che può essere davvero Vidal). L'Inter ha parlato di SMS con i biancocelesti e con il suo agente, ma ancora non c'è nulla di definito. Solo un discorso aperto, in attesa che certe situazioni possano incastrarsi. Può succedere, come può non succedere. Tutto in fieri.

Delle ultime ore lo scenario di una Juventus che blocca il mercato nerazzurro, non affondando il colpo per Icardi e negando l'arrivo di Dzeko dalla Roma. Gioco di incastri, in attesa del domino. Però ad oggi sono bianconeri che devono liberarsi di 5-6 giocatori in esubero sia per la lista Champions sia per il bilancio, in costante sanguinamento dall'operazione del secolo che ha portato CR7 in bianconero. Ad oggi, il lavoro di Marotta sembra meno difficile di quello di Paratici, che rischia seriamente di dover accettare lo scambio Dybala-Icardi per sanare il bilancio, smentendo chi a Torino continua a negare tale ipotesi (nelle parole del diesse bianconero non si è intravista alcuna netta preclusione). Tra verità nascoste e veline enfatizzate, la realtà è stata alquanto drogata.

Chiosa finale sull'epicentro del mercato italiano in questo momento: Mauro Icardi. Quante ne abbiamo sentite negli ultimi giorni? Alla Roma in cambio di Dzeko e 40 milioni; al Napoli per 70 milioni; al PSG per sostituire Neymar, per non parlare di trade creative stile NBA... Basterebbe usare la logica per confutare ognuna di queste ipotesi. La Roma può investire 40 milioni di conguaglio e pagargli 8 milioni a stagione? E davvero basterebbero? Il Napoli sta spendendo 42 per Lozano e continua ad aspettare James. Dovrebbe realizzare una grossa cessione per avere abbastanza cash per l'argentino, nel frattempo avrebbe bloccato Llorente. E i francesi? Sostituisci Neymar con Icardi? Leonardo qualcosa di calcio la capisce e sa che tecnicamente e tatticamente sarebbe una stupidaggine. Inoltre Cavani resta ancora una stagione, mica ha liberato l'armadietto. Ma la domanda principale da porsi, prima di sparare ad minchiam notizie qua e là, è: Icardi andrebbe alla Roma, al Napoli, o al PSG? Contrariamente a ogni logica professionale, no. Non ci andrebbe. E questo è chiaro da tempo. Icardi si è promesso alla Juve e aspetterà la Juve #FinoAllaFine, giusto per adeguarsi al nuovo ambiente. Non ha senso tirare in ballo altre situazioni per lui, al massimo in un momento di lucidità l'argentino potrebbe accettare la corte di De Laurentiis (sempre che metta l'offerta giusta sul tavolo di Marotta). Ma oggi, 16 agosto, è uno scenario molto complesso.

Ergo? Il mercato a volte è sorprendente (De Rossi al Boca, per esempio), ma invece di farsi convincere e accettare certe verità come assolute, basterebbe usare la logica. Chiaro, non è gustosa come un bel piatto pieno di condimenti e artefatto, ma alla lunga lo stomaco lo riempie.

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Sezione: Editoriale / Data: Ven 16 agosto 2019 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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