Analizzare quanto accaduto all’Inter negli ultimi tempi, non è così semplice. A un’analisi superficiale e semplicistica si potrebbe sostenere che i nerazzurri semplicemente non fossero più in forma. Per un fattore che sicuramente potrà anche avere inciso, ma che non può essere l’unico di cui dibattere. Se nel girone d’andata la squadra di Inzaghi aveva mostrato il miglior calcio d’Italia, chiudendo davanti a tutti un percorso quasi trionfalistico, oggi si deve registrare una preoccupante mediocrità, almeno nelle statistiche.

Se prendiamo i risultati ottenuti dai campioni d’Italia nella seconda parte del 2021 e li sovrapponiamo a quelli con gli stessi rivali a inizio 2022, c’è un meno 7 preoccupante. Si passa da 20 a 13 punti, con meno gol segnati e uno subito in meno (anche se resta una media di rete incassate troppo alta per puntare a determinati obiettivi, di quasi un gol a partita). La verità assoluta in questo caso non credo possa esistere. Ma si può ragionare su una concomitanza di eventi che sicuramente hanno influito sulle performance in campionato della Beneamata.

Il calendario asimmetrico ha di fatto proposto all’Inter più gare impegnative in sequenza, incastrando queste partite di A con quelle della Supercoppa Italiana, della Coppa Italia e soprattutto di Champions contro il Liverpool. Attenzione: nessuno dice sia una colpa. Anzi, credo che un top club per puntare ad altissimi livelli, debba avere una rosa capace di gestire tutti questi impegni. Ma è innegabile che il dispendio di energie mentali e fisiche sia differente se alterni l’incontro della vita, ad uno più semplice, piuttosto che disputare confronti che non dovresti sbagliare uno in fila all’altro. Tanto per capirci: se oggi corri 10 km, domani sarebbe meglio percorrerne 5, non 30. E poi 50. Tant’è, le scuse devono stare a zero.

Come gli alibi su chi c’era e chi ci poteva essere. O sulla fortuna. Questo perché resto convinto che l’Inter avrebbe potuto comunque guadagnare più punti nonostante questa o quella defezione. Molto banalmente adesso mi aspetto una ferocia nell’approccio propria di quella fame di vittoria di chi agogna il suo obiettivo. Non credo che gli atleti nerazzurri si siano seduti. Ma se vogliono continuare a mantenere lo statuto di migliori d’Italia, devono riprendere a vincere. Semplicissimo. Con calciatori pronti a uscire dal campo dopo aver dato il 150% in ogni minuto giocato. Se poi il tutto dovesse essere unito alla consapevolezza di poter sconfiggere chiunque (che è diversa dalla boria di successo), prendendo quei 26 punti su 30 conquistati nel girone d’andata con le squadre che dovranno ancora essere affrontate, potrà essere un ulteriore traino per quel che sarà.

Lo stimolo deve essere sempre quello di migliorarsi, ma eguagliando quel che è stato, sarebbe al 99% Scudetto (l'Inter toccherebbe quota 95 punti). Tra chi vuole e deve dimostrare di essere da Inter, chi punta a ripetersi e chi non è mai sazio, il Tricolore e la seconda stella sarebbero quella risposta comune che metterebbe tutti d’accordo, perché alla fine è bello confrontarsi sul calcio, chiacchierare ed esporre le propri tesi, ma è ancora più bello festeggiare i trionfi della propria squadra del cuore.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 18 marzo 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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