Coppa Italia, quarti di finale. A San Siro si gioca il Derby di Milano in gara secca. L'arbitro Chiffi, subentrato a sorpresa in corsa all'infortunato collega Valeri, fischia un calcio di punizione invitante a favore dell'Inter al minuto 97: in quanti hanno pensato 'Dai, Chris. Questa può essere la tua occasione'Ogni persona che ha avuto modo di seguire il percorso di Christian Eriksen fin dal primo giorno del suo arrivo a Milano - e che conosce le doti tecniche e balistiche dell'ex Tottenham - ha sicuramente sentito gravitare questa domanda nella sua testa almeno per una frazione di secondo negli ultimi minuti dei tempi regolamentari di uno dei Derby della Madonnina più tesi degli ultimi anni. E mentre due pesi massimi come Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku se le davano (e se le promettevano) passando da un gol ad un dissing verbale il lingua inglese facilmente orecchiabile in uno stadio vuoto, il classe '92 di Middelfart entrava in campo al posto di uno spremuto Brozovic agli sgoccioli di un match che sembrava indirizzato verso i tempi supplementari. 

Al minuto 97, però, il colpo di genio. La svolta della partita e (potenzialmente) della vita di Eriksen sulla sponda nerazzurra del Naviglio. Dalla sua zolla ("La punizione era l'occasione perfetta per segnare, sono contento"), Cristian non ha perdonato: l'arcobaleno disegnato dai dolci piedi dell'ex Spurs questa volta non si stampa su un legno (come accadde nella prima stracittadina milanese del 24 nerazzurro), ma termina il suo percorso sotto l'incrocio dei pali. Con un Tatarusanu fino a quel momento impeccabile ed insuperabile ma che si è visto costretto a 'buttare i guanti' in onore della classe del biondo e timido fantasista dell'Inter. 

Ed è proprio l'eccessiva timidezza l'aspetto caratteriale che Christian è chiamato a rivedere - almeno parzialmente -, calcisticamente parlando, per convincere definitivamente un allenatore esigente come Antonio Conte, che comunque si è sbottonato con inusuali parole al miele nei confronti del ragazzo nel post partita del derby di coppa, assicurando pubblicamente che nonostante le ricorrenti voci di mercato Eriksen "fa parte del progetto". E aggiungendo poi di essere contento per il timbro del danese: "Sono contento che abbia fatto quel gol; ho esortato perché tirasse lui perché sappiamo che qualità abbia. Spero che questo gol sciolga un po' il ragazzo - si è augurato il salentino sulle reti Rai -. È un ragazzo perbene, forse anche troppo, e gli vogliamo tutti bene nello spogliatoio. Ce lo teniamo stretto, è parte del progetto. Andremo avanti con questi ragazzi e sono felice di allenarli". 

Avanti con tutti, quindi. Anche con quell'Eriksen che probabilmente proiettava la sua mente lontano dall'Italia dopo appena un primo e deludente anno trascorso sui campi di Appiano Gentile. Perché alle difficoltà ambientali sono poi subentrate anche quelle tecnico-tattiche, con Conte che ha provato l'ex Ajax in più posizioni: da mezzala a trequartista, fino ad arrivare all'ultimo esperimento (provato finora solo a Firenze in Coppa Italia e per una manciata di minuti nell'ultimo derby contro il Milan) che prevede l'arretramento di qualche metro per indossare le vesti del play puro, del regista 'alla Pirlo' con il preciso compito di dare geometrie alla manovra, prendendo in mano il possesso palla e dettando i tempi in orizzontale e verticale. Christian riuscirà a conquistare Antonio? E Antonio ha davvero intenzione di puntare su Christian? Una prima risposta si avrà già questa sera, con l'Inter impegnata a San Siro contro il Benevento a tre giorni dalla delicata semifinale d'andata di Coppa Italia contro la Juventus. L'occasione giusta per far rifiatare qualcuno e per dare fiducia a qualcun altro. A partire da Eriksen, l'uomo alla ricerca della definitiva svolta. 

VIDEO - NERAZZURLI - "FINALMENTE ERIKSEN", ESPLOSIONE DA DERBY PER TRAMONTANA

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 gennaio 2021 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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