Ogni ora di ogni giorno, da quando Erick Thohir  è salito dal suo aereo in Indonesia, direzione Milano, è uscita una notizia e un’opinione riguardo allo straniero di Giacarta.

Del neo presidente si sa qualcosa. Ma nessuno resiste alla tentazione di dare una valutazione che sa di sentenza. I fatti sono sopravvalutati. Meno si conosce e meglio è. 

E' interessante l'approccio disinvoltamente superficiale che tifosi e giornalisti hanno mantenuto orgogliosamente fino ad oggi. C'è anche un ostinato gruppo di irriducibili che ha preferito informarsi, almeno quel tanto che gli permetta di dire qualcosa di nuovo. 
Si sono formati centri di opinione che hanno rivelato (o confermato) come siamo fatti. 
Vediamo alcune delle composizioni:

I beninformati
Thohir è un bluff! Esordiscono con la frase ad effetto, tu li guardi in attesa della motivazione della sentenza e loro sollecitati concludono con un irremovibile “te lo dico io”. Esperti di tutto, tifosi di qualunque squadra, disposti a fornire ogni genere di scenario apocalittico. Sono distributori automatici di verità assolute che esasperano ogni concetto, trascinandoti in un vortice di cupo pessimismo. Ti opprimono con riflessioni sull'Indonesia che è un Paese economicamente sconosciuto, t’invitano a riflettere su chi sia davvero “questo Thohir” e da involontari manipolatori, pur non avendo elementi, fanno domande su domande e ti finiscono con una conclusione inquietante, perché un loro amico gli ha detto che è un Paese in cui accadono cose poco chiare e poi un parente è stato in vacanza in Indonesia e gli ha detto che Roeslani era amico di un cugino del suo capo che lavora lì e gli ha detto delle cose... Vedrai, vedrai…

Thoirology
Per loro c’è un solo presidente, un uomo solo, un condottiero, un'unica persona cui credere ora e per sempre: è già dal principio Erick Thohir. Conquistati da ogni virgola, sedotti dalle parole dedicate al bilancio, rapiti dal progetto triennale, trascinati dall’accento anglo indonesiano, entusiasti dalle parole sui giovani, i nuovi adepti della chiesa di Thoirology hanno già cambiato la loro immagine sul profilo di Facebook e lo trovano persino bello. Ah… Thohir si dicono sospirando. E Moratti? Moratti chi? Ti rispondono…

Non guardarmi non ti sento
Non so chi è Thohir ma ti spiego chi è. E’ questo il motto di una categoria difficile. Non sa praticamente niente del nuovo presidente nerazzurro se non che è straniero e ha detto una “roba” su Ventola. Alla luce di questi due elementi, oltre a non restare in silenzio, pratica un esercizio di sdottoramento sulla base del nulla, in cui il superlativo assoluto dell’esercizio cerebrale culmina con il ”ragionamento” che un indonesiano non può capire niente di calcio e se poi parla di Ventola come suo idolo, ha già capito che non andrà lontano. Pazienza se cerchi di spiegargli che la sua frase aveva un altro senso, che ha fatto un discorso in cui citava altri nomi dell’Inter anni '80/'90, che lui ha in mente un'Inter più organizzata ecc…, loro hanno l’ultimo colpo in canna che chiude qualunque sforzo dell’interlocutore, rimangono allocchiti e poi dicono: "mah…a me non convince mica”

I propagandisti
Abili interpreti delle informazioni. Le selezionano in base all'idea che devono avere su Thohir. Perciò recepiscono qualunque notizia trasformandola in positiva o negativa a prescindere. Ecco le tesi più gettonate dalla propaganda pro e contro:

Thohir è un grande magnate indonesiano arrivato con l'intento di portare l'Inter stabilmente ai vertici del calcio mondiale, è buono, generoso, furbo, intelligente e un capace comunicatore. Ottimo padre e marito, probabilmente è il più intelligente dei 3 figli.
Thohir è uno speculatore, un bluff, un prestanome, uno che rimetterà a posto i conti ma non farà investimenti, così Moratti entro un anno rientrerà da eroe e potrà tornare a spendere più di prima. No, è uno venuto ad arricchirsi con l'Inter. Poi la prosciuga e la lascia fallire.

I diversamente informati
Lettori attenti dei titoli ma nemici degli articoli, osservatori fedeli del ”sentito dire” ma ostili agli approfondimenti, i “diversamente informati” sanno le cose “grosso modo”.

Dicono di sapere che Thohir vuole fare una squadra di soli giovani, tipo Ventola, con Mazzarri che è come Mourinho, in uno stadio che vuole costruire entro il 2016, anno in cui vuole assolutamente la finale perché si giocherà a Milano(!).
Una volta assunti i concetti di massima procedono con domande inquisitorie con un tono da tribuni che rivisitano il concetto d’impazienza, tipo: perché non ha ancora mandato via Branca? Perché non ha ancora detto chi sarà il direttore sportivo? Perché non ha ancora parlato del mercato di gennaio? Non doveva mandare via Mazzarri? Eh?
Questa categoria è però ben disposta. Facilmente suggestionabile da qualunque informazione presunta, sposeranno quella che troveranno più eccitante.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 23 novembre 2013 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo
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