Ventuno e ventisei: due numeri da cui deve ripartire l’Inter, le posizioni di Lautaro Martinez e Nicolò Barella nella lista del Pallone d’Oro 2021. L’ambito trofeo alzato per la settima volta al cielo da Lionel Messi (e non senza polemiche), con il podio completato dal secondo posto di Robert Lewandowski e dal terzo dell’azzurro Jorginho. Il Toro e Nic, entrambi freschi di rinnovo fino al 2026, sono i due nerazzurri nominati tra i migliori 30 giocatori in circolazione. Anche se in realtà ce ne sarebbero tecnicamente tre, con il 12° piazzamento di Romelu Lukaku frutto della straordinaria annata a Milano prima dell’addio direzione Londra, sponda Chelsea. Ma Big Rom ora è il passato, un capitolo chiuso. Quello che può invece continuare ad essere raccontato vede ancora protagonisti il 10 e il 23: 21° posto per l’attaccante, vincitore dello scudetto con il Biscione e della Copa America con l’Argentina; 26° per il centrocampista sardo, protagonista della cavalcata tricolore interista e dell’Europeo conquistato a Wembley dall’Italia del Mancio. Due Ragazzi d’Oro che l’Inter si tiene stretti ad Appiano Gentile, con l’obiettivo di trattenere altri due giocatori che si avvicinano giorno dopo giorno alla scadenza del contratto: Marcelo BrozoviD ed Ivan PerišiD

I due croati sono diventati sempre più centrali nell’Inter di Antonio Conte prima e in quella di Simone Inzaghi poi. L’attuale allenatore nerazzurro si è espresso con chiarezza sulle intenzioni personali riguardo Brozo e Ivan, sottolineando senza peli sulla lingua che la società conosce il suo pensiero sulle due vicende. E visto il loro impiego in campo non è per nulla complicato capire che Simone voglia contare anche in futuro sul perno della mediana interista e su un quinto di centrocampo che ha messo da parte la discontinuità eleggendosi a top player del ruolo con reti pesanti, assist al bacio e prestazioni mature. “Sono concentrato sul presente. Parliamo con la società, tutto è possibile aveva ammesso PerišiD ai microfoni di Mediaset Infinity dopo la vittoria sullo Shakhtar Donetsk e la tanto desiderata qualificazione agli ottavi di finale di Champions League finalmente centrata. Un’apertura alla permanenza (con un addio che sembrava scritto) in cui l’Inter ora vuole inserirsi con prepotenza, sfruttando il momento. Sia per Ivan che per Marcelo, con le figure di Beppe Marotta e Piero Ausilio a fare da garanti. 

Se i calciatori vogliono restare siamo orgogliosi di tenerli. La volontà del giocatore è fondamentale” le parole dell’amministratore delegato dell’area sportiva nel recente intervento al ‘Pirellone’, con la precisazione che “Noi non possiamo dispensare milioni, se esiste la possibilità che i calciatori capiscono il nuovo modello del calcio italiano e dell'Inter si può proseguire. Con grande orgoglio, dico che l'Inter dà tanto ai giocatori. Credo che altrove sia difficile trovare questo affetto, serietà, professionalità, competitività rappresentata dalla Serie A”. E infine, una postilla finale che fa ben sperare: “Credo proprio si possa arrivare a un accordo”. Proprio come successo negli ultimi mesi con Lautaro Martinez e Barella. Due Ragazzi d’Oro che al loro fianco potrebbero contare ancora su due pezzi da novanta - e già inseriti a 360° nell’ambiente - come BrozoviD e PerišiD. Per un’InteriD in salsa croata che può continuare a crescere ed essere competitiva. E chissà che un giorno non possa arrivare a ripercorrere le orme della leggendaria Inter di Thiago Motta, questa sera avversario a San Siro con il suo Spezia. Testa al presente, chiaro. Ma uno sguardo al futuro non fa mai male. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 01 dicembre 2021 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi
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