Sessione di mercato invernale particolare questa per l'Inter. I nerazzurri, apparentemente, non faranno colpi in entrata. Se qualcosa si muoverà, sarà soprattutto in uscita e, forse, a centrocampo. Ma il forse è molto grande, perché la rosa appare competitiva e coperta in ogni settore, a differenza delle ultime annate. Qualcosa potrebbe mutare in difesa qualora partisse subito Joao Miranda, ma questa eventualità sembra ragionevolmente remota.

Però attenzione: non vuol dire che il club sia fermo, anzi. Il d.s. Piero Ausilio e l'a.d. Beppe Marotta stanno lavorando soprattutto in vista dell'estate. E i nomi che stanno saltando fuori fanno intravedere le tracce di un progetto adeguato per competere ai massimi livelli. In particolare, l'Inter sta scandagliando la lista dei parametri zero, dalla quali poter attingere per elementi di sicuro affidamento, grande qualità e personalità indiscutibile. In quest'ottica va visto il probabile (per alcuni già chiuso) arrivo di Diego Godin. Stesso identico discorso per Arjen Robben. Parliamo di due fuoriclasse assoluti, certamente un po' in là con gli anni, ma giocatori le cui caratteristiche positive vanno anche al di là del rettangolo di gioco.

Godin e Robben sono calciatori dal palmares sterminato, che avrebbero un impatto clamoroso nell'ambiente interista. Qualcuno, giustamente, paragona questo tipo di operazione a quella che portò ad Appiano Luis Figo, anche lui a zero euro. E tutti ci ricordiamo quanto fu decisivo il portoghese per accrescere il livello di quell'Inter, che poi vinse tutto quello che c'era da vincere. Anche perché qui non si tratta di prendere due ultratrentenni a peso d'oro e costruirci sopra una squadra: questo sì che sarebbe rischioso. Il disegno è diverso: tanto Godin quanto Robben andrebbero a integrare una rosa già forte, che ha dimostrato di potersela giocare con chiunque anche in campo europeo.

E proprio in questa chiave, ci farebbe piacere incassare l'incedibilità di Milan Skriniar. In un calcio in cui tutto è in vendita, sarebbe un segnale enorme tenere lo slovacco, campione dentro e fuori dal campo. Una sua permanenza a Milano avrebbe una duplice valenza: dare un segnale di forza a tutta la concorrenza (sia europea che italiana) e mantenere un reparto difensivo eccezionale, con Luciano Spalletti che potrebbe contare su tre centrali davvero top come nessun altro suo collega. Insomma, Skriniar va tenuto senza il minimo dubbio: l'ex Samp ha le stimmate del predestinato e tutte le caratteristiche per essere una colonna nerazzurra come lo furono Samuel, Bergomi e solo pochi altri prima di loro. Per Godin e Robben, invece, è un grande sì.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 08 gennaio 2019 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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