E' curioso come il linguaggio del calcio sia quasi totalmente scevro di verità. Nel mondo pallonaro, soprattutto italiano, ognuno recita un suo ruolo ben definito e chi cerca risposte esaurienti non può certo aspettarsele dai protagonisti. Tolto Zeman, insomma, nessuno dice quello che pensa. Non fino in fondo, almeno.

Divertente il siparietto a pochi chilometri di distanza messo su da Allegri e Stramaccioni, impegnati a rimbalzarsi il ruolo di favorito nel derby. Chiarissimo il tecnico rossonero, che dichiara: “Loro sono più avanti di noi in classifica, quindi sono i favoriti”, lasciando trasparire poi il reale intento di quelle parole con un sorrisetto sotto i baffi che non ha. Meno netto Stramaccioni, che si limita ad osservare come i rossoneri siano una grande squadra, che arrivano da un successo pesante in Russia e, in generale, da tre prove positive.

Insomma, per lo più frasi fatte, com'è normale che sia. Eh già, perché l'obiettivo non è quello di elencare i fatti, non è quello di rendere onore alla verità, bensì arrivare alla vittoria con ogni mezzo possibile, finanche quello di raccontare giornalmente una vagonata di frottole. Basti pensare che alla Juventus da un paio di settimane in conferenza mandano addirittura l'allenatore dei portieri...

Raccontare la verità, o un qualcosa che ci si avvicini, spetta alla nostra categoria. E allora diciamo chiaramente che l'Inter arriva a questo derby in migliori condizioni rispetto ai cugini, sia psicologiche che di coscienza di sé. Il 3-5-2 (o 3-4-1-2) ha restituito equilibrio alla manovra dei nerazzurri, bilanciata sia in fase difensiva che d'attacco. Un vestito che ben si adatta alla rosa, con centrali forti, esterni non propriamente adatti a fare i terzini e centrocampisti in vario assortimento. Inoltre, Strama ha trovato in Cassano l'anello di congiunzione ideale per ricevere dalla mediana e recapitare alla punta. Ci siamo poi accorti che Coutinho non è un bluff e che Palacio esiste e l'abbiamo preso veramente, tanto che stasera andrà in panchina.

Il Milan? Rincuorato dai risultati, certo, ma lontano dall'essere il vero Milan. A San Pietroburgo, rossoneri fortunati (due autoreti) e salvati in almeno sei occasioni da uno strepitoso Abbiati. Occhio a El Shaarawy, faro di tutta la manovra, ed Emanuelson, sottovalutato troppo spesso.

Ci attende un derby non certamente stellare. Scordatevi Mazzola contro Rivera, Matthäus contro Van Basten, Ronaldo contro Maldini, Ibrahimovic contro Nesta, Eto'o contro Ibrahimovic (eh sì, due volte Zlatan...). Però sarà un derby che potrebbe dare slancio a un'Inter in costruzione e in progressivo aumento di livello. La vittoria avrebbe una duplice conseguenza: proiettare l'Inter verso la lotta Scudetto e ricacciare il Milan in fondo alla colonna di destra.

Ma a chi vi dà del favorito, rispondete seccati: “Favorito sarai tu!”.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 07 ottobre 2012 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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