Un altro scalpo aggiunto alla sua collezione: con la zampata ad anticipare il debuttante in Serie A Da Costa, Samuel Eto’o colpisce ancora, castigando anche la Sampdoria, una delle squadre che sin qui era riuscita a salvarsi dalla furia del ciclone camerunense. La fine di un piccolo incantesimo, visto che la Samp di Di Carlo è riuscita a rimanere con la porta immacolata in entrambe le partite di campionato; la fine anche di un altro incantesimo, visto che fino al momento del gol del nostro super-bomber i blucerchiati si trovavano in vantaggio grazie alla conclusione acrobatica di Guberti, nata però da un’azione oltremodo dubbia, con Cassano che ruba la palla a Chivu in maniera non molto ortodossa.

Nella piovosa serata di San Siro, l’Inter strappa a fatica un punto alla squadra di Cassano e Pazzini: un pareggio che serve sostanzialmente a poco, che vale, Milan permettendo, l’avvio della prima fuga lì in vetta, quello della sorprendente Lazio di Reja. Ma il dato da tenere maggiormente in considerazione, indubbiamente, è un altro: ancora una volta, il rapporto tra occasioni create e prodotto finale è in passivo. La squadra di Benitez anche questa volta ha giocato bene, con qualche rischio di troppo, ma comunque creando se non tutte almeno le principali occasioni da gol dell’incontro. Ma da tutto questo gran lavoro, alla fine, arriva solo la miseria di una rete, quella di Eto’o, sempre più colonna portante di questa squadra. Ma la domanda è: arrivati a questo punto, può bastare il solo Eto’o?

La mia risposta è: evidentemente no. Perché il nostro Re Leone può essere indomabile e letale finché si vuole, ma purtroppo, se il camerunense si ritrova in serata no, l’Inter si blocca. E non va bene. La gara col Tottenham, con le reti di Zanetti e Stankovic, aveva dato altre indicazioni, rivelatosi poi alla prova dei fatti illusorie. Lodiamo Coutinho che si è fatto in quattro per creare gioco e tentare di bucare Cerci, sprecando però alcune occasioni ghiotte. E lodiamo anche Lucio, duro come l’acciaio, che non appena ha potuto ha messo in imbarazzo non solo Cassano e Pazzini, ma anche la retroguardia doriana. Ma il resto lascia un po’ a desiderare, a partire da uno spento Sneijder, che in campionato non segna da gennaio, passando da Biabiany e Pandev che possono fare molto di più.

Questo il caso specifico, ma ampliando il computo dei gol in Serie A il fatto diventa ancora più evidente: l’Inter ha mandato in gol solo tre giocatori, ovverosia Eto’o, Milito con la doppietta al Bari e… Lucio. Un dato non proprio confortante, che finché dura va bene ma se si trova un rimedio in fretta sarebbe meglio. Non credo di dire qualcosa di sconvolgente, del resto è lo stesso appello qualche giorno fa da capitan Zanetti: “Dobbiamo dare una mano a Eto’o in zona gol”. Perché Samuel aiuta, ma alla lunga non può, non deve bastare.
 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 25 ottobre 2010 alle 00:01
Autore: Christian Liotta
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