Fortunati? Sì, credo che possiamo dirci fortunati dopo aver visto quello che l’urna di Montecarlo ha riservato all’Inter per il girone della prossima Champions League. Fortunati perché, nonostante la squadra nerazzurra fosse in prima fascia, unica fra le italiane, gli spauracchi negli altri pot non mancavano di certo: Lione, Villareal, Manchester City, Zenit San Pietroburgo, Borussia Dortmund. Evidentemente, beccare già nel primo turno uno o due di questi grandi club avrebbe significato vedersi complicato e non poco il cammino verso gli ottavi di finale. E invece, almeno guardando la composizione del gruppo B, si può sorridere, magari non fare i salti di gioia visto che ad oggi è senz’altro prematuro e solo il campo stabilirà valori e gerarchie, ma insomma si può andare a nanna abbastanza tranquilli.

E’ andata piuttosto bene, insomma, anche se forse è andata leggermente meno bene che ai cugini del Milan: perché, diciamocelo francamente, a tutti i cuori nerazzurri sarà scappato un sorrisone a 32 denti quando Bobby Charlton e Paul Breitner hanno fatto ai rossoneri lo scherzetto dell’abbinamento col Dream Team barcelonista di Guardiola, ma alla fine il discorso qualificazione sarà quasi certamente ristretto a queste due squadre, visto che BATE Borisov e Viktoria Plzen, con tutto il rispetto, non si capisce quale timore possano incutere ai due ben più blasonati club . Il nostro invece si presenta come un girone un po’ più livellato, con avversari che si presentano impegnativi, anche se non proprio trascendentali.

Non sembra esserlo ad esempio il Lille, del quale però c’è sicuramente da temere l’entusiasmo per il primo approdo nella massima competizione europea per club dopo un’annata strepitosa con tanto di doppietta campionato-Coppa di Francia. Lille che in panchina ha quel Rudi Garcia e in campo quell’Eden Hazard che spesso sono circolati in orbita Inter, il primo come possibile successore di Leonardo, il secondo come nuova stella del football continentale. E occhio a un giovane difensore, Debuchy, rivelazione di queste primissime battute di Ligue 1 che però hanno visto i Dogues partire un po’ a rilento, con 4 punti in 3 partite. Dalla loro la freschezza, l’inesperienza possibile punto debole.

Il Cska Mosca lo incontrammo due stagioni fa, nel corso della cavalcata trionfale culminata a Madrid. Rispetto a quelle due sfide, la squadra non è cambiata poco, è fatta di buoni talenti come Dzagoev e il giapponese Honda (che derby con Nagatomo, i giornalisti giapponesi si scateneranno per giorni), hanno inserito un giovane attaccante dal grande fiuto del gol come l’ivoriano Doumbia. Comanda il campionato russo dove ha già giocato 21 partite e perciò può contare su un maggiore rodaggio, anche se come tasso tecnico la squadra moscovita non si presenta al momento superiore ai nerazzurri. Occhio, come logico, all’incognita freddo.

Incognita è il termine adatto per il Trabzonspor, squadra turca che solo mercoledì ha saputo che sarebbe entrata nelle magnifiche 32 causa esclusione dei campioni del Fenerbahçe che però hanno presentato ricorso. La squadra di Trebisonda, ribattezzata dai propri tifosi la tempesta del Mar Nero, profondo Nord-Est della penisola anatolica, non vince un campionato turco da 27 anni, ma nel 2010 ha vinto Coppa e supercoppa locali. Punti di forza l’esperto Halil Altintop , l'ivoriano Zokora e il bomber Yilmaz, oltre, c’è da scommetterci, al tifo caldissimo che caratterizza tutte le squadre turche.

Insomma, gli ostacoli appaiono tosti ma non impervi. C’è da sperare che in tutto questo la peggiore rivale dell’Inter non diventi… l’Inter: Inter che non deve fare errori di sottovalutazione come magari avvenne nel 2008-2009, quando un girone assolutamente abbordabile fu chiuso con la miseria di otto punti, ma Inter che per aumentare a dovere la propria competitività sul proscenio europeo  deve soprattutto fare un rush finale sul mercato concretizzando qualche affare dopo tanti summit. Perché è vero che possiamo ritenerci fortunati per questo sorteggio, ma saggezza popolare recita ‘fortuna audaces iuvat’.
 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 26 agosto 2011 alle 00:01
Autore: Christian Liotta
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