Mentalità europea on. Il test match del Wanda Metropolitano è l'ennesima iniezione di fiducia per un gruppo che giorno dopo giorno sta acquisendo consapevolezza della propria forza. Vincere in casa dell'Atletico Madrid, seppur in un'amichevole d'agosto, non è certo una passeggiata. Ma farlo con la personalità mostrata dai nerazzurri (privi di alcuni titolari: #WhereIsRadja?) è un energico segnale del fatto che al Suning Training Centre si stia lavorando bene. Ad maiora, tra sette giorni si va a Reggio Emilia dove il Sassuolo sarà più temibile dei Colchoneros.

Impossibile non dedicare qualche pensiero alla situazione di Luka Modric. A questo punto è difficile essere ottimisti (neanche Spalletti lo è sembrato), per quanto non ci sia ancora totale chiarezza sulla vicenda. Le veline arrivate dalla Casa Blanca alle redazioni dei quotidiani sportivi spagnoli hanno chiuso troppo frettolosamente il caso, dando per scontata la decisione del croato di restare a Madrid con ricco rinnovo contrattuale e ignorando le ragioni dello stesso al momento di chiedere una cessione. Ragioni alimentate da quel like al post di Ivan Perisic che ha ulteriormente spiazzato il pubblico spagnolo, ormai convinto dell'happy ending. Non esiste una sfera di cristallo che anticipi l'esito di questa querelle di mercato, la sensazione è che l'Inter quello che poteva fare l'abbia già fatto ma alla fine della fiera il coltello dalla parte del manico lo stringe Florentino Perez. Il quale può bellamente fregarsene dei gentleman agreement e fare orecchie da mercante al cospetto delle necessità personali di Modric. Non il massimo dell'umanità, ma i contratti esistono per essere rispettati e c'è poco da girarci intorno. 

Piuttosto, mi lascerebbe perplesso il Piano B nerazzurro: "a posto così". Va bene che Modric sarebbe un sogno, ma gettando l'occhio alla rosa nerazzurra il gioco delle coppie verrebbe meno a centrocampo, dove tenere Xian Emmers non sarebbe proprio la soluzione ideale al mancato arrivo della stella di Zara. Nulla contro il belga, forse il miglior prospetto proveniente dalla cantera, ma una o due stagioni altrove con un discreto minutaggio non gli farebbero certo male. Idea personale: quando la soap opera Modric sarà definitivamente archiviabile, se l'esito fosse negativo (posti che un ritorno di Rafinha è assai complicato) io andrei dritto dal Cagliari e offrirei proprio il giovane belga in prestito secco, Andrea Pinamonti con diritto di riscatto già fissato e 4-5 milioni di euro per avere Nicolò Barella con la classica formula

In questo modo Luciano Spalletti avrebbe il sesto centrocampista oltre che il miglior prospetto italiano nel ruolo. Si passerebbe così da un campione a un progetto di campione, non proprio la stessa cosa ma si cadrebbe comunque in piedi. Perché se non riesci a toccare il cielo con un salto, allora è consigliabile investire sull'attrezzatura ideale a farlo in futuro. Sia chiaro, non do per scontata alcuna trattativa con il Cagliari, che sarebbe libero di rifiutare. Ma se fossi in Piero Ausilio mi muoverei così per mettere alle spalle l'eventuale delusione Modric. Il quale, giusto ribadirlo, non è ancora una causa persa ma sembra si vada verso quella direzione.

Il vero peccato è che l'operazione blanca abbia offuscato quella che la prossima settimana porterà Keita Baldé a Milano in prestito oneroso con diritto di riscatto. Un colpo da applausi, viste le condizioni economiche e il tipo di calciatore, che in Francia ha faticato ma in Italia ha dimostrato di poter fare la differenza. Un jolly offensivo che vede la porta e potrebbe essere oro colato in certi momenti della stagione nerazzurra. Già la scorsa estate era sul taccuino di Walter Sabatini e Ausilio, ma poi non se ne fece nulla. Evidentemente, la cartella sul desktop nella sede di Corso Vittorio Emanuele non è mai stata chiusa definitivamente e al momento giusto è stata riaperta. Con risultati apprezzabili. 

Un arrivo che, come Matteo Politano e Sime Vrsaljko, costerà alle casse nerazzurre un piccolo investimento iniziale e rimanderà ad altri tempi il resto del pagamento. Riscatti alla mano, l'Inter finora si è impegnata per circa 67-68 milioni di euro. Cifra importante che potrebbe aumentare con un ultimo colpo in prestito con diritto di acquisto. Rispetto ai casi Joao Cancelo e Rafinha però la situazione è ben diversa: oggi la società accetta di pagare subito una sorta di prima rata di acquisti che ha intenzione di definire nei tempi stabiliti. I ricavi e la crescita finanziaria del club, uniti all'uscita dal settlement agreement, permettono di supportare certi investimenti nel lungo periodo. Al netto, sempre, delle opportune valutazioni tecniche.

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Sezione: Editoriale / Data: Dom 12 agosto 2018 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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