Com’è strano raccontare l’Inter in questo lungo interminabile periodo. Un incredibile numero di elementi che si sovrappongono, per poi dividere. Per me, interista da sempre, presente a San Siro dal 79, con tanto di trasferte a carico, io che scrivo e parlo di Inter e sono direttore di una radio che si chiama Radio Milan Inter e vivo direttamente ogni giorno da 11 anni il polso di questa squadra, per cui quando si perde arrivo a starci male come un bambino, ebbene non è facile dover raccontare gli errori di questa società ed essere anche in disaccordo con i tifosi dell’Inter.
Non ho capito la caccia alla strega Mancini, non ho condiviso la portata e l’esagerazione parossistica delle accuse rivolte al tecnico, causa primaria secondo il giudizio sommario della piazza, di ogni sventura dell’ultima stagione e mezza.
Mettiamo in chiaro una volta per tutte la mia posizione. Non condivido che una nuova proprietà entri a giugno, detti la linea giovane, depotenzi l’allenatore per interposta persona (in pratica non comunicandogli nulla direttamente), si impunti su giocatori effettivamente giovani e non riesca a comprarli; e non condivido che l’Inter si riduca a parlare con il suo allenatore di strategie e altro il 28 luglio invece del 28 giugno, rallentando di almeno un mese i lavori per la nuova stagione.
Penso che, oltre all’allenatore, siano i giocatori i principali responsabili di quel vuoto tra gennaio e marzo e quando sento dire che Mancini fa giocare male la squadra penso che probabilmente in questi anni devo aver visto giocare altre Inter, perché è da anni e con qualunque allenatore che sento dire la stessa cosa. La causa è questa schizofrenica girandola di allenatori, presidenti, dirigenti, giocatori che impedisce qualsivoglia progetto a medio termine. Credo quindi che un allenatore debba essere aiutato dalla società e dall’ambiente a completare un ciclo triennale (Mancini è qui da un anno e mezzo) e a tenere conto che è arrivato nel peggior momento storico della società. Nessun allenatore al mondo lavora bene se arriva in una squadra indebitata, a stagione in corso, dopo un cambio presidenziale e ne vive un secondo, dopo 550 giorni. Se far notare questo mi rende meno interista agli occhi di qualcuno me ne farò una ragione.
L’altra vicenda, quella di Icardi, è vicina ai titoli di coda, in un modo o nell’altro. Disinvoltamente alcuni quotidiani riportano l’offerta che avrebbe fatto il Napoli, vicina ai 70 milioni, una cifra che in realtà non risulta sia mai arrivata ufficialmente.
Ad oggi la situazione è quella di un offerta di 55 più bonus, una somma importante ma incongrua per la situazione. In effetti, supponendo che l’Inter accetti per una cifra più alta e dunque di almeno 70 milioni, il problema è come cambiare piano tecnico in fretta e arrivare all’inizio del campionato pronti. Gli interisti non possono più vedere il “capitano per caso” ma non ha senso ridurlo ai minimi termini in nome di una legittima antipatia, dopo gli ultimi fatti di calciomercato.
I sondaggi dell’Inter verso Oscar, Gabigol e Schweinsteiger fanno intendere che ci sia in atto un piano B, qualora l’argentino partisse. Il Napoli si trova tra le mani 94 milioni e sa che in un solo mese non è facile spenderli bene; 20 li ha usati per prendere Milik, gli altri li sta usando per ingolosire Wanda e marito. Vale anche per l’Arsenal che arriverebbe ad offrire 60 mlioni.
Già, perché di attaccanti forti in circolazione, liberi e integri non ce ne sono in giro. Le alternative a Icardi sono poche, parliamo di Bacca e poco altro, più vicine a delle scommesse che a delle certezze ed è sorprendente come le 47 realizzazioni in tre campionati di Icardi siano così svalutate dai tifosi. Segno che il giocatore ha fatto poco per farsi amare anche prima di questa estate. Perciò, nonostante siano in tanti a sperare nella cessione dell’attaccante, l’unica cosa che può accadere è che l’Inter in questi giorni trovi un giocatore misterioso, forte e in grado di andare in doppia cifra. Non so davvero chi ma, se dovesse accadere, sarebbe logico accettare l’offerta dei londinesi e non certo quella del Napoli che è una diretta concorrente per la champions.
Intanto con oggi festeggiamo, credo, il 21esimo giorno in cui l’Inter e Candreva sono ai dettagli e che il giocatore è prossimo alle visite mediche. Forse, per una volta potrebbe essere Lotito a cedere per sfinimento (!). Sarebbe un ottimo acquisto. Le amichevoli negli Stati Uniti sono state un disastro perché non si può pretendere di giocare ogni tre giorni con una squadra ridotta all’osso e l’assenza della maggior parte dei giocatori più importanti (Brozovic, Banega, Perisic, Eder, Medel) più Icardi, praticamente assente per un problema alla spalla o… di contratto.
Eppure, in tutto questo, se tutti si calmassero, se l’Inter restasse così, con lo stesso allenatore, ancora con Icardi, con l’innesto di Candreva ed eventualmente Oscar, questa squadra sarebbe decisamente da primi tre posti e noi potremmo ricordare questa estate come la tempesta prima della quiete.
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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