Voce del verbo amplificare, atto secondo. Il collega Fabrizio Romano mi perdonerà se prendo a prestito l’incipit del suo pezzo di ieri sulla questione Lavezzi, ma stando a quanto successo nelle ultime ore mi sembra il modo più opportuno per esprimere le mie perplessità sulla voce mediatica, la ‘bomba que estallò’ per dirla un po’ alla Righeira, anche se quelli erano ben altri ambiti (e soprattutto ben altri climi). Perché non c’è nemmeno il tempo di gustarsi gli ultimi retrogusti di panettone e spumante che ecco arrivare una notizia alquanto fragorosa: Claudio Ranieri avrebbe il fiato di un concorrente sul collo. Non bastano gli ultimi risultati positivi e l’aver risollevato l’Inter dai bassifondi della classifica per riportarla a posizioni più consone al suo nome: Moratti vorrebbe evitare ulteriori sorprese dopo gli addii burrascosi di Benitez, Leonardo e Gasperini, e allora avrebbe già congelato Luciano Spalletti, suo vecchio pallino, che non sembra intenzionato a rinnovare il suo accordo con lo Zenit San Pietroburgo.

Notizia di per sé particolarmente sorprendente da leggersi, ma potenzialmente annoverabile tra le tante voci di mercato e per questo accantonabile in fretta; se non fosse che, a un certo punto del giorno, arriva un comunicato da parte della società nerazzurra, che, riprendo il testo, “smentisce decisamente l'ipotesi raccontata, che risulta per altro priva di qualsiasi fondamento”.
Una semplice ipotesi priva di fondamento, per l'appunto, ome probabilmente tante se ne sentono e soprattutto se ne sentiranno in questi giorni, ma per la quale la società ha sentito il dovere di muoversi in prima persona per gettare acqua sul fuoco negando tutto. Come mai questa mossa? Beh, forse non c’è molto da pensare prima di ottenere una risposta: l’Inter ha pensato bene di tutelare il proprio allenatore, fare quadrato intorno a lui e a scacciare senza se e senza ma eventuali dubbi e perplessità.

Devo dire la verità, ho tirato un sospiro di sollievo alla lettura della nota ufficiale, e subito dopo è partito spontaneo un applauso. Perché ritengo che la decisione presa dalla società sia da approvare in pieno, in quanto presa di posizione forte contro una miccia accesa in tempi e modi inopportuni. Il modo migliore per far sentire la propria fiducia verso Ranieri e verso il suo operato, senza il timore di eventuali sorprese negative da parte di un uomo che sin dal primo giorno ha goduto del totale appoggio del club di Corso Vittorio Emanuele, al punto da avere, nel momento del suo arrivo,  anche l’onore di essere ricevuto nella propria casa da Massimo Moratti, onore che negli ultimi anni è toccato solo a José Mourinho. E che adesso sembra aver trovato la quadratura del cerchio della squadra, superando con pazienza e ostinazione i momenti più difficili. Insomma, il messaggio è chiaro: non sparate su Sor Claudio, perché è lui l’allenatore dell’Inter e l’Inter gli dà fiducia incondizionata. Un messaggio che non si può non condividere.
 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 28 dicembre 2011 alle 00:01
Autore: Christian Liotta
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