Ma quante ne abbiamo sentite in quest'anno e mezzo? Quante? Tante. Troppe. Inter-Lazio 3-1 è la fotografia che restituisce l'esatta portata del lavoro svolto da Antonio Conte (e dal suo staff) da quando ha messo piede ad Appiano Gentile. Un'Inter enorme in ogni fase di gioco, dal 1' al 90'. Un'Inter che ora si ritrova in testa alla classifica dopo il passo falso del Milan proprio a una settimana dal derby.

Quelle di ieri sera sono esattamente le partite che ti rivelano, che ti dicono chi sei e cosa puoi fare. La squadra nerazzurra ha lasciato volentieri il possesso palla agli avversari, concedendo però le briciole. Il gol subito nato da una fortuita deviazione di Escalante su un piazzato molle di Milinkovic-Savic. Stop. Per il resto, Immobile e Correa praticamente non pervenuti, zittiti da una difesa di ferro; Perisic gigantesco per letture e abnegazione su Lazzari; Brozovic ed Eriksen ottimi palleggiatori anche sul pressing e ispirati in manovra; Barella è semplicemente... Barella; Hakimi solito tamburo; Lukaku e Lautaro letali come nelle serata di Lu-La piena. E anche chi è entrato ha offerto il proprio contributo. Merito loro e sinceramente grande merito di Antonio Conte, perché ha costruito una squadra seria, che sa ciò che vuole, pur senza abbondare in individualità o alternative, checché se ne dica. Tant'è che la vera forza di questa Inter è proprio la squadra: è la coralità che accresce il valore dei singoli ed eleva l'asticella oltre il previsto.

Eppure spesso si è parlato dell'Inter quasi come una banda di scappati di casa. Dal caso Hakimi al problema difesa, dalle ironie su Perisic a quelle su Brozovic, passando per le follie sulla consistenza di Eriksen fino ad arrivare a Lukaku che non segna mai nei match decisivi oppure a Lautaro che forse forse non è proprio quel campione di cui si parla. Chiacchiere tante, analisi poche.

In particolare, si è sempre e comunque attaccato Antonio Conte, spesso con tesi che col campo non avevano nulla a che vedere. "Solo uno stupido non vede la crescita di questa squadra", aveva sottolineato il tecnico leccese alla vigilia dell'impegno contro i capitolini di Inzaghi. Ebbene, evidentemente il mondo è pieno di stupidi, almeno stando a quanto letto e ascoltato dall'agosto 2019. Ci sarebbe da chiedere scusa a Conte (e non solo). Lui l'ha fatto, in riferimento all'episodio dell'Allianz Stadium. Altri avranno la sua stessa umiltà?

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 15 febbraio 2021 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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