AAA cercansi urgentemente investitori. Closing o non closing, siamo infatti ancora in attesa di novità dal fronte orientale. Più che altro serve al più presto l’extra budget che possa permettere a Piero Ausilio di muoversi con una certa sicurezza sul mercato, senza dover camminare come un equilibrista, tra prestiti e scambi più o meno forzati. I tifosi interisti ricordano con una nostalgia sempre crescente le estati in cui Massimo Moratti staccava assegni a destra e sinistra e riempiva di sogni gli ombrelloni nerazzurri. Periodi che non torneranno mai più, ma di questi tempi anche un bancomat da 10-15 milioni non sarebbe male per dare subito a Mazzarri il suo metodista. Il centrocampo è infatti il reparto che più di tutti gli altri deve essere rinforzato. L’addio di Cambiasso ha lasciato un vero e proprio buco in mezzo al campo, una voragine in cui al momento c’è il solo Kuzmanovic con quelle caratteristiche che servono per costruire una squadra equilibrata,  che possa permettere a WM di giocare con due punte e due mezzali offensive come Kovacic ed Hernanes. E anche il vecchio Kuz viene dato nella lista dei possibili partenti. Ne servono quindi almeno due di metodisti/incontristi, un titolare e un vice da trovare al più presto per costruire la nuova Inter già dal ritiro di Pinzolo.

Intanto devo ammettere che vedere Stankovic prendere la via di Udine insieme a Strama non è stato così indolore. Deki ha l’Inter tatuata nel cuore, è uno dei simboli delle vittorie nerazzurre, trovarselo di fronte da avversario farà sicuramente un certo effetto, con la speranza che torni presto nella sua Milano, con tanta esperienza in più per poter diventare magari un giorno anche un comandante vittorioso in panchina.

Bisogna invece fare molta attenzione alla corte che Antonio Conte e la Juve stanno continuando a fare ad Andrea Ranocchia. Il Mondiale è ormai alle porte, urge chiudere il discorso-rinnovo velocemente per scacciare ogni sirena tentatrice e continuare a programmare il futuro di un’Inter che deve per forza essere  presto vincente, come dimostra il lavoro che sta facendo senza sosta Juan Jesus in Brasile per tornare ancora più forte. Sudore e voglia di vincere: ecco la via da seguire, più importante di assegni e investitori.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 06 giugno 2014 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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