Tanti auguri a tutti di buon 2019. L'Inter ha salutato il 2018 con due vittorie di inestimabile valore per la classifica: 6 punti con Napoli ed Empoli per nulla banali, che dilatano il gap con le inseguitrici e sistemano i nerazzurri in una posizione invidiabile alle spalle solo di Juventus e Ancelotti.

Un terzo posto che fotografa correttamente gli equilibri del calcio italiano odierno, con i bianconeri di Allegri primi senza discussione alcuna e i partenopei alle loro spalle, ma staccati non di poco. Al giro di boa, nonostante qualche passo falso, l'Inter è davanti di parecchio a Lazio, Milan e Roma: un risultato per nulla scontato. E chi finora si è affannato a ravvisare la differenza di punti con il campionato passato magari rimarrebbe deluso interpretando senza paraocchi la situazione attuale. Icardi e compagni avranno anche racimolato 2 punti in meno in confronto a un anno fa, ma la crescita globale è innegabile e la consapevolezza nei propri mezzi pure, così come il riconoscimento di una superiorità più marcata in relazione alle dirette concorrenti.

La verità è che, dopo un'interminabile serie di anni zero, il 2018 è stato a tutti gli effetti l'anno uno. Dopo le delusioni del post-Triplete e il lento cedimento che ha portato ad annate orribili, l'avvento di Suning ha posto le basi per una rinascita a 360 gradi. Si era ripartiti bene con il ritorno di Roberto Mancini, poi le incomprensioni con l'attuale ct azzurro avevano fatto ripiombare il club nell'oblio. Però il lavoro della proprietà cinese, pian piano, sta portando ai risultati sperati. E con Luciano Spalletti si è fatto quel salto propedeutico a un futuro roseo.

L'Inter si è dotata di una struttura societaria forte, di un apparato fresco, di uno staff tecnico di prim'ordine e di un parco giocatori sempre più competitivo. La squadra ha conquistato l'accesso alla Champions League e poi l'ha disputata senza abbassare la testa nemmeno dinanzi al Barcellona, venendo estromessa dalla competizione solo per la beffarda regola dei gol in trasferta. Magari qualcuno può storcere il naso per il pari con il Psv Eindhoven o per i punti persi per strada in campionato, ma se si prova a guardare il tutto da un'angolazione più ampia ci si rende conto che il percorso è corretto e che gli intoppi fanno parte della crescita.

Il prossimo passo sarà quello di tornare a vincere un trofeo, magari a partire dall'Europa League o dalla Coppa Italia. Assolutamente non semplice, ma obiettivo realistico e alla portata. Poi, dalla prossima stagione, ci sarà da tagliare definitivamente col recente passato e puntare con decisione allo scudetto e a un ruolo da protagonisti in Champions League. Sarà sicuramente la tappa più difficile, perché un conto è lottare per il secondo posto, un altro farlo per il primo: il passaggio dal piazzamento alla vittoria non è così automatico come potrebbe sembrare.

Per il momento, buon 2019 a tutti gli interisti. Con la speranza che da giugno questo anno uno diventi davvero l'anno due.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 01 gennaio 2019 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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