All'inter è storicamente difficile trovare lunghi periodi di serenità in cui tutto procede bene e non ci sono elementi esterni che guastino l’atmosfera. La vittoria col Crotone, l'ottava di fila che ha consolidato il secondo posto, a prescindere dal valore dell’avversario, è di certo la cosa migliore che potesse accadere dopo le voci su Zhang e prima di un ciclo di partite molto difficili.

Anche ieri l’Inter ha disputato un primo tempo con poco equilibrio, nel quale, dopo un avvio convincente, dal minuto 9 è andata in bambola, permettendo ai calabresi di rendersi pericolosi due volte in due minuti e prendere un banale gol di testa, con Vidal grande colpevole. L’Inter ha costruito e ottenuto qualche palla gol, riuscendo a segnare due volte ma lasciando anche molte perplessità in ogni occasione in cui il Crotone passava la metà campo. Vidal in cerca di posizione, non ha mai avuto il passo e Ashley Young è stato spesso impreciso, anche se in due occasioni è riuscito ad essere pericoloso e a servire due assist importanti.

Nella ripresa, come ormai accade quasi sempre, l’Inter ha continuato a macinare gioco e gli avversari si sono sgretolati. Hakimi, migliore in campo insieme ad un Lautaro Martinez che si è esaltato negli spazi lasciati a disposizione da un avversario abituato a giocare a viso aperto. L'argentino è stato magnifico nel farsi trovare pronto in ogni azione pericolosa e avrebbe potuto realizzare persino due gol in più, considerando che uno gli è stato tolto dal portiere e uno è risultato un autogol.

La brutta notizia dell'infortunio di Lukaku oggi avrà la sua corretta dimensione, dopo gli esami strumentali.

Vidal a gennaio inoltrato, quasi a metà stagione, è un corpo estraneo a cui vengono concesse ripetutamente occasioni, beneficio del quale sarebbe stato bello o quanto meno interessante, avesse avuto anche Eriksen. C'è da sperare che il cileno torni ad essere, almeno in parte, un giocatore decisivo e con lui Kolarov, rientrato dopo due mesi, a dieci minuti dalla fine. Entrambi sono stati acquistati per dare esperienza e robustezza e la stagione è ancora abbastanza lunga perché possano ribaltarla positivamente.

Ora l’Inter è attesa da ben tre trasferte (compresa quella con la Fiorentina di Coppa Italia) e troverà avversari con i quali misurerà le sue aspirazioni. L’anno e mezzo di Conte ha dimostrato che le partite con Roma e Juventus sono quasi proibitive per mentalità e modello di gioco. La partita col Napoli ha migliorato la statistica ma è stata giocata davvero male. Aspettiamo tutti che Conte riesca a migliorare la squadra negli scontri diretti che rappresentano la vera lacuna della sua gestione.

Gennaio è anche storicamente il periodo dell'anno in cui l’Inter, fin dagli anni 90, ha compromesso campionati ben avviati, ed è davvero una stranezza cui l'origine resta sconosciuta.

Il nuovo anno si è aperto con la notizia della proprietà in cerca di nuovi finanziatori e soci, per far fronte al momento complicatissimo che sta vivendo il club e tutto il mondo del calcio. Una scelta legittima in un momento storico eccezionale che andrebbe contestualizzata in modo prudente, invece di trasformarla nel consueto gossip con tinte ulteriormente drammatiche. L’Inter, dopo la prima pagina del Corriere dello Sport e le conseguenti immediate speculazioni, ha ritenuto opportuno fare un comunicato di smentita, a dimostrazione di come sia pericoloso in questo momento avere lo strozzinaggio di un fatto, il mercanteggio di una verità delicata.

È altrettanto giusto però non ricorrere alla difesa d'ufficio, solo per assecondare il desiderio di conforto dei tifosi. È vero che tutte le squadre del mondo hanno problemi ma nello specifico Suning ha emesso due bond in quattro anni, il che significa che il debito dell'Inter è stato spostato verso la stessa proprietà la quale ha fatto uscire dalle secche del fair play finanziario il club, non più imprigionato dai lacci dell’Uefa.

Suning ha poi investito nella Pinetina e lo sta per fare con lo stadio, ma non si aspettava certo una stagione del genere, nella quale oltre al Covid ci si è messo anche il Governo che non ha firmato il decreto attuativo in un anno e mezzo, impedendo di mantenere il decreto crescita che avrebbe permesso all'Inter e tutti i club di risparmiare il 50% delle tasse per gli acquisti di giocatori comprati dalla scorsa stagione, senza contare il mancato approdo agli ottavi di Champions. La difficoltà nel pagare gli stipendi è un dato che impedisce di pensare a qualsivoglia investimento e permette casomai di valorizzare quello che già di buono c'è nella rosa, la quale se non è già la migliore in Italia è una delle due o tre più ricche.

In bocca al lupo alla famiglia Zhang, anche perché tra stadio, risultati, finanziamenti attraverserà l'anno più lungo e importante da quando sono diventati proprietari.

Amala.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 04 gennaio 2021 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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