L'aspetto più antipatico (per dirla alla Moratti) è che quando Gervasoni ha fischiato la fine di Inter-Udinese non sapevo con chi prendermela.

Avrei voluto prendermela con la scelta scellerata di puntare in estate su Gian Piero Gasperini, rivelatosi inadatto alla rosa e fatto risultare inadatto da un mercato tutt'altro che ad-hoc al suo credo calcistico.
Avrei voluto maledire la sfortuna per i continui acciacchi che stanno privando Claudio Ranieri di tantissimi elementi fondamentali: Sneijder, Maicon, Lucio e Forlan, tanto per elencarne qualcuno.
Avrei voluto sbraitare contro il direttore di gara Gervasoni: non se l'è sentita di espellere Armero (già ammonito, il colombiano ha falciato Stankovic in mezzo al campo) e poi ha invece espulso Zanetti dopo aver concesso il vantaggio (primo giallo al capitano molto largo).
Avrei voluto urlare il mio disprezzo per il terreno del Meazza, su cui Pazzini è scivolato nel momento di calciare il rigore del potenziale 1-1.
Soprattutto, avrei voluto trovare un appiglio per non riflettere sulla classifica e non pensare che questa stagione, nata male, finirà peggio.

Appunto. Avrei voluto e non ci sono riuscito. Eppure, siamo a dicembre e per recriminare c'è sempre tempo. Il calcio è uno sport bellissimo e la speranza di veder rifiorire l'Inter resta. Ma che questa speranza si tramuti in fatti concreti, da parte di tutti. Per non dire più 'avrei voluto'.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 04 dicembre 2011 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni
vedi letture
Print