Europa, Sudamerica e Africa, sembra quasi il giro del mondo in ottanta giorni, anzi sessanta. Non è il grande romanzo di Jules Verne del 1873, ma ciò che aspetta Erick Thohir durante questi due mesi di mercato, periodo in cui cercherà di accontentare Walter Mazzarri mettendogli a disposizione un nuovo grande attaccante in grado di sostituire in tutto e per tutto il partente Diego Milito. Un grande top player che possa far la differenza insieme a Rodrigo Palacio e Mauro Icardi, anche se non sarà impresa semplice essere l'erede di un giocatore che per anni ha portato la corona più bella e luccicante degli ultimi tempi. Ma il Principe ormai è storia, il Racing non vede l'ora di riabbracciarlo e ora è doveroso non solo guardare avanti, ma soprattutto non sbagliare mosse, in termini sia tecnici che economici perché quello per l'attaccante sarà l'investimento più importante della prima e vera campagna acquisti firmata ET.

Trenza & Maurito certezze, il nuovo acquisto (le ultimissime dicono che per Jonathan Biabany è praticamente fatta), un baby che potrebbe essere Federico Bonazzoli e magari Abel Hernandez, un nome che a più riprese è stato accostato ai colori nerazzurri e che ora sembra tornato di moda, ma per l'uruguaiano, a questo punto, sarà decisivo l'ipotetico arrivo del francese di ritorno: verosimilmente sarà così composto il nuovo reparto offensivo di Walter Mazzarri, almeno in termini numerici. A livello di nomi, prosegue il valzer mondiale nerazzurro che viaggia ininterrottamente tra Spagna, Inghilterra, Africa, Bosnia, Uruguay e Italia perché tante sono le nazioni o nazionalità dei giocatori nel radar di Mister T. Nella Liga gioca Alvaro Morata, canterano del Madrid seguito per lungo tempo, anche se negli ultimi giorni le possibili soluzioni per il suo futuro sembrano essere sostanzialmente due, forse tre: permanenza al Bernabeu (ma credo poco alle parole di Florentino Perez) o Juventus, passata in pole in queste settimane, ma occhio all'Arsenal di Arsene Wenger o a qualche sirena tedesca. Personalmente ritengo che questo ipotetico sorpasso subito non sarebbe una sconfitta perché Alvaro è certamente un giovane di grandi speranze, ma per sostituire Milito ci vuole altro. Magari diventerà anche più forte del Principe, ma oggi l'Inter ha bisogno di un attaccante pronto, prontissimo.

Il giro prosegue e tocca alla Premier League, dove giocano ben quattro punte, anzi cinque, totalmente diverse tra loro per freschezza, 'peso' e storia. Fernando Torres, Edin Dzeko, Javier Hernandez, Pablo Daniel OsvaldoThomas Ince. Proprio quest'ultimo si è tirato fuori dalla corsa per strappare la maglia di nuovo bomber nerazzurro (anche se in realtà lui bomber vero non è, ma giocatore offensivo certamente sì), spiegando che le sue intenzioni prevedono ora una permanenza in Inghilterra. Strano comportamento il suo, dopo il 'teatrino' dello sbarco a Milano insieme a Big Daddy Paul. Thohir se ne farà una ragione, insieme a tutti i tifosi interisti. Il bosniaco del City sembra ormai chimera, decisivo in questo finale di stagione ha trascinato i Pellegrini boys alla conquista del titolo: ora la società è pronta a valorizzarlo e a farlo sentire ancor più importante con rinnovo (e ritocco?) del contratto. Sarebbe stato perfetto per l'attacco interista, peccato. Rimangono ora El Niño e Chicharito, attaccanti diversi con caratteristiche totalmente differenti che mi portano a preferire il messicano: l'età è dalla sua parte, la freschezza pure e la fame di essere finalmente e definitivamente protagonista lo rendono una punta più affamata di vittorie, perché Fernando già conosce l'emozione di alzare tanti trofei, parecchi trofei. Per il sudamericano di Guadalajara l'Inter potrebbe essere l'occasione della consacrazione e soprattutto per questo motivo varebbe la pena puntare su di lui, ma questo Thohir sembra averlo capito, Juventus permettendo, antagonista last minute in questo momento. Sarebbe perfetto in un tridente insieme a Palacio e Icardi. Juventus, proprio l'ormai ex club di Simba o Johnny Depp, come preferite. Osvaldo piace da sempre a Mazzarri e con la formula giusta sarebbe un buon inserimento, anzi buonissimo se testa, motivazioni e voglia di rivalsa dopo uno Scudetto conquistato in bianconero che lo ha visto in seconda fila, forse terza, fossero certezze. Il Southampton, società inglese proprietaria del suo cartellino, chiede tanto per l'acquisto definitivo, soldi che difficilmente ET sborserebbe per un giocatore che, comunque, deve dimostrare di poter riconquistare anche la Nazionale dopo aver perso biglietto e aereo per Rio. Quindi meglio non rischiare di farsi risucchiare dalle pretese dei Saints con un obbligo di riscatto, meglio tutelarsi con un meno pericoloso 'diritto'. A questi termini l'ex Roma potrebbe essere un'ottima soluzione. 

Il giro prosegue, ma si torna in Italia: a Roma? No, il mercato è tanto pazzo quanto imprevedibile e proprio questo lo rende così atteso, ma l'idea Mattia Destro sembra tramontata (definitivamente? Mai direi mai, ma ad oggi sembra così). Ancora 'scarpone tricolore', questa volta il tour prosegue in Sicilia dove quest'anno ha giocato, segnato, divertito e trascinato il Palermo in A Hernandez. Credo che la valutazione sul classe '90 sia chiara: le qualità ci sono, ma non dovrà essere lui il nuovo grande acquisto, per intenderci il sostituto di Milito. Attaccante integrato , fiore all'occhiello della campagna acquisti no. Altro giro e dalla Sicilia si prende l'aereo per spostarci più a sud, direzione Camerun. Tocca a Samuel Eto'o, il grande Re Leone che ha lasciato un ricordo indelebile a Milano. Probabilmente non è più il fenomeno dell'anno del Triplete o del periodo di Barcellona, ma in questa stagione a Londra ha dimostrato di essere ancora in forma, i gol decisivi sono arrivati e, soprattutto, andrà in scadenza. Nessun esborso per il cartellino e ingaggio che Eto'o stesso si ridurrebbe per venire incontro all'Inter e a Thohir, che mai e poi mai garantirebbe le cifre percepite al Chelsea con Paperon Abramovič. Domanda spontanea: perché no? Risposta: facciamo presto prima che i super milioni di qualche ricchissimo club americano, cinese o russo riescano a far cambiare idea a Samuel che, diciamoci la verità, non hai mai disdegnato qualche 'zero' in più sui vari contratti firmati in carriera.

Il giro del mondo in sessanta giorni è terminato e sicuramente Thohir viaggiatore avrà preso tanti, importanti e fondamentali appunti: la Bosnia sarebbe stata il massimo, in Spagna e in Premier le occasioni non mancano, ma se il valzer nerazzurro si fermasse definitivamente in Camerun forse non sarebbe poi così male.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 08 giugno 2014 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana
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