Tanto tuonò che piovve. E così, dopo cinque partite di fila in campionato con errori gravi (senza contare le due di coppa), l'Inter sbotta contro gli arbitri. Con garbo, finanche troppo, Beppe Marotta, nel post-gara di sabato scorso, ha alzato la voce richiamando i fischietti italiani a un'attenzione maggiore. L'a.d. nerazzurro, a dire il vero, ci è andato leggero: partendo dal netto rigore non concesso per fallo di Balogh su Perisic, il dirigente ha espresso la sua perplessità per le continue penalizzazioni subite dall'Inter in questo avvio di stagione. Marotta non ha fatto né nomi né cognomi, tanto meno ha citato le partite nelle quali la squadra di Conte è stata palesemente tartassata. E allora lo (ri)facciamo noi: Benevento-Inter, Lazio-Inter, Inter-Milan, Genoa-Inter e, ovviamente, Inter-Parma. Una sequenza di orrori arbitrali senza precedenti: dal gol cancellato a Lukaku al Vigorito all'espulsione di Sensi con la Lazio, dal mancato rosso a Kessié nel derby al rigore negato a Lukaku a Marassi. E poi ancora: il mancato doppio giallo a Kjaer, i grossi dubbi sul rigore prima dato e poi tolto sempre nel derby, il fallo da rigore di Caldirola su Lukaku, il tocco di braccio di Tuia su Barella, il rigore su Sensi trasformato in fallo per Montipò, il braccio di Parolo da rosso, il braccio in area di Ghiglione su cross di Perisic... Ecco, per avvalorare la tesi ed essere più incisivo, Marotta forse avrebbe dovuto specificare l'elenco, perché fa davvero impressione dopo appena sei giornate di campionato. E le parole di Rizzoli, proferite nel club di Caressa, sanno tanto di contentino e poco di assunzione di responsabilità: qui non parliamo di un caso sporadico, ma di un incredibile accanimento. Insomma: buongiorno Inter! Era il caso di farsi sentire molto, ma molto prima. E in modo più adeguato al trattamento subito.

Molto bene, invece, la stilettata sempre di Marotta alle selezioni nazionali. La verità è che, come avevamo già scritto su queste pagine, continuare con il calendario canonico come se la pandemia non esistesse è stato a suo tempo un gravissimo errore delle istituzioni calcistiche. Affollare il percorso con partite francamente inutili come le amichevoli in aggiunta agli impegni ufficiali sa di presa in giro. Non a caso i problemi per Conte sono iniziati proprio dopo la pausa per le nazionali. Fino a Lazio-Inter tutto nella norma, poi il dramma: Skriniar positivo, Bastoni positivo, Sensi infortunato e Sanchez infortunato. Ed è normale che poi le fatiche si facciano sentire nelle settimane seguenti, come conferma l'affaticamento di Lukaku e la pesantezza di Lautaro. L'Inter, più di altre, sta pagando un prezzo altissimo a questi spostamenti: un'ansia continua decisamente evitabile in una stagione sui generis come quella che stiamo vivendo tra mille difficoltà. Era proprio il caso aggiungere un ulteriore elemento di rischio?

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 03 novembre 2020 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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