Eccolo qua, il 2013. Lo avevamo aspettato, quasi rincorso per buttarci alle spalle un 2012 difficile. Dal campo alla vita di tutti i giorni, in mezzo un'Inter che sta ricostruendo sulle macerie di una stagione decisamente deludente. E lo sta facendo ascoltando il suo allenatore. Perché il 2013 inizia proprio con i botti, non poteva essere altrimenti. Tommaso Rocchi non è un nome che scalda la piazza e scatena i dubbi di tanti. Eppure, c'è un dato significativo che aiuta a capire: Stramaccioni ha chiesto una punta di esperienza, l'Europa League non è più un impegno gravoso e dunque tenere Livaja sarebbe stata una scelta controproducente. La punta croata ha giocato solo 50 minuti in campionato, è giusto che vada a farsi le ossa. Per Strama, il titolarissimo in attacco è solo Diego Milito. Di conseguenza quanti erano gli elementi utili a bassissimo costo disponibili a venire a fare le ruote di scorta all'Inter per sei mesi? Pochi, pochissimi. Rocchi è una soluzione che ci può stare, voluta dall'allenatore proprio perché il Principe è intoccabile, non futuribile ma comprensibile. Aspettando giugno.

Eppure, il vero botto è scoppiato nella serata di ieri. L'ultimo petardo di mercato del 2012 in salsa britannica, con retrogusto di passato. Frank Lampard proposto all'Inter, è tutto vero. Ha 34 anni, con il Chelsea è in scadenza e nei piani non c'è il rinnovo. Naturalmente, per Frankie non mancano le soluzioni. Ma alcuni intermediari che curano gli interessi di Lampard hanno alzato il telefono e contattato il duo Branca-Ausilio, una storia di queste ore. Chiacchierata informale conclusa con un "a risentirci", l'Inter fa le sue valutazioni. Le strade sono diverse: prendere Lampard subito pagando un indennizzo al Chelsea, praticabile solo se dovesse andar via Sneijder; tentare l'operazione per giugno, sapendo che Lampard spegnerebbe la 35esima candelina e la concorrenza aumenterebbe, decisamente più complesso. In mezzo, un ingaggio alto (richiesta di base vicina ai 4 milioni) che andrebbe discusso a lungo. Insomma, se dovesse andar via Sneijder ci si può fare un pensierino, magari studiando una soluzione. Ma in questo momento, dire che Lampard è vicino all'Inter sarebbe una bugia. Semplicemente proposto e valutato, poi chissà.

Mentre brindisi e lenticchie scorrono come fiumi, Wesley Sneijder è atteso a Milano. Domani c'è la ripresa degli allenamenti e dei colloqui con l'olandese, bisogna arrivare a una soluzione chiara: cessione o rinnovo, così non si può andare avanti. E la tendenza resta indirizzata verso l'addio, aspettando proposte ufficiali (finora solo sondaggi). Anche perché l'Inter ha bisogno di soldi per pensare al mercato in entrata. Rocchi è archiviato, ora serve almeno un rinforzo a centrocampo. Chiudendo Lampard nel cassetto tentazioni, per quello aperto nei giorni scorsi sul fronte Raul Meireles si può anche buttare la chiave. Jorge Mendes ha provato a studiare una strategia per proporlo a tanti club europei, ma l'idea è solo per giugno: Meireles ha già giocato con Chelsea e Fenerbahçe in questa stagione e non potrà vestire un'altra maglia. Proprio come per Samuele Longo, in campo nel preliminare di Europa League con l'Inter e poi con l'Espanyol. Per questo, gli uomini mercato nerazzurri si sono trovati a dover necessariamente respingere le proposte di Catania e Siena: non si può fare, Longo resterà in Spagna e non tornerà all'Inter proprio perché - come per Livaja - i giovani devono giocare, non fare la panchina al sacro Milito.

E allora occhio sempre a Paulinho (se si rinvia all'estate, c'è il rischio concreto che possa sfumare) e alle altre occasioni che il mercato di gennaio è solito offrire. Intanto, nei corridoi di Corso Vittorio Emanuele si lavora già a due rinnovi di contratto imminenti: aspettando Ranocchia, Juan Jesus e l'opzione di Samuel, ormai ci siamo per capitan Zanetti e Yuto Nagatomo. A gennaio arriveranno le firme per il giapponese, Nagatomo ha convinto tutti da tempo e dirà sì all'Inter ancora fino al 2016 con adeguamento dell'ingaggio di poco oltre al milione di euro. Zanetti, invece ha già parlato in prima persona con il presidente Moratti. Firmerà per un altro anno e continuerà a giocare, per la scrivania c'è ancora tempo. Il 2013 che stiamo abbracciando non sarà l'anno del suo saluto. Ma quello dei nuovi passi verso un'Inter più forte, che due anni e mezzo fa vinceva tutto e che adesso sta costruendo per rinascere. Tempo al tempo, intanto brindiamo al nuovo anno. Che sia magico, pieno di serenità, salute e magari anche vittorie. Semplicemente, auguri da tutta la redazione di FcInterNews.it.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 01 gennaio 2013 alle 00:01
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
vedi letture
Print