L'Inter approda alle semifinali di Coppa Italia, battendo a San Siro il Bologna per 3-2 ai supplementari. In rete Guarin, Palacio e Ranocchia nel finale dopo il pareggio firmato Diamanti e Gabbiadini. Analizziamo la gara... da Zero a Dieci.

ZERO euro di buonuscita a Wesley Sneijder. La linea della società è chiara, ormai anche quella del giocatore: vuole estenuare fino a farsi mandare via pagato. E sta stufando. Non deve uscire un centesimo dalle casse del club per liberarlo in direzione Turchia. Perché l'Inter va avanti, anche senza di lui. E lo ha dimostrato anche contro il Bologna.

UNO è il tempo giocato da Marco Benassi. Stramaccioni lo rilancia da titolare dopo il debutto, fresco di cartellino acquistato per intero; Benassi non tradisce e detta bene i ritmi in mezzo alla mediana. I randellatori del Bolona non lo spaventano: qualche minima sbavatura, tanti lanci interessanti, un altro tassello per completare il mosaico di un giocatore vero che verrà.

DUE è indubbiamente il numero di Andrea Ranocchia. Segna il suo gol numero due a San Siro dopo quello al Cagliari nel 2011, quindi due anni dopo. E questo è il suo secondo gol stagionale. L'altro sapete a chi lo aveva segnato? Proprio... al Bologna, in campionato, al Dall'Ara.

TRE all'errore di Jonathan. Sviene in area di rigore quando un difensore dovrebbe stare sull'attenti come un militare in guerra; Gabbiadini è un falco e non spreca l'occasione. Macchia una buona pagella con una gaffe palese. Sul più bello, casca sempre (proprio il caso di dirlo).

QUATTRO minuti di follia per riaprire un discorso qualificazione. Lo champagne in frigo, i gol di Palacio e Guarin e l'Inter credeva di poter stare tranquilla. E invece no, perché Diamanti e Gabbiadini tra l'80esimo e l'84esimo fanno accadere l'imponderabile. Poi ci penserà Ranocchia, ma nel gelo di San Siro sono tornati gli acuti da Pazza Inter.

CINQUE giorni per recuperare, di fronte, verso Roma. Importantissimi, perché l'Inter gioca 120 minuti in Coppa Italia faticando più del previsto. Il risultato è una lista di infortunati che ricorda un bollettino di guerra, da Cassano a Nagatomo passando per i fastidi di Milito. Serve recuperare uomini. E anche in fretta.

SEI a due quasi eroi della serata. Alvaro Pereira gioca con una maschera protettiva al naso, accusa dolore, ma "è un guerriero e non molla mai". Parola di Stramaccioni, "perché ha uno spirito da Inter". Buona la sua prova, come quella di Antonio Cassano: gioca coi crampi a due gambe tutti i supplementari, dà l'anima, è distrutto. Ma non cede. Mai.

SETTE gol all'attivo per Rodrigo Palacio, tra campionato e Coppa Italia. Escludendo l'Europa League, Rodrigo tra le mura italiche si conferma una garanzia: entra e sistema il pallone alle spalle di Agliardi, è frizzante e sguscia ovunque. Fondamentale averlo nuovamente ai suoi livelli.

OTTO sono invece i gol subiti nelle ultime otto gare giocate da Samir Handanovic. Al Bologna nega un gol fatto con un intervento prodigioso, non può nulla sulle due reti subite, ma la difesa deve ancora fare passi avanti per arrivare a una solidità totale. Perché i miracoli non può sempre farli Samir.

NOVE a Fredy Guarin, sembra una ripetizione continua: questo qui è un fenomeno. Fa quello che vuole, trascina l'Inter e strapazza gli avversari. Quando cambia passo è quasi inquietante. Il primo tempo si sta chiudendo con un noioso 0-0? Fredy non ci sta e piazza una mina sotto l'incrocio. Cartolina per Agliardi, sponsor per un giocatore straordinario.

DIECI a Javier Zanetti, ancora capace di commuovere San Siro. Lotta su ogni pallone, sempre in posizione, poi scatta e fa sognare con un coast to coast fino alla porta. Sembra un film, alla fine va solo a un passo dal gol, ma è come se lo avesse segnato: tutto lo stadio canta "c'è solo un capitano". Il segno del tempo è solo un numero scalfito nell'eternità di un campione, in campo e fuori. Javier Zanetti, 39 anni e non sentirli. Cose da Inter.

Sezione: Da Zero a Dieci / Data: Mer 16 gennaio 2013 alle 01:00
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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