Per quello che si è visto finora siamo di fronte alla più arida stagione di calcio mercato degli ultimi anni, caratterizzata soprattutto dalla prudenza dei top club improntata al rispetto del fair play finanziario. Se da un lato l’apparente scarsa animosità dell’Inter - per anni regina incontrastata sotto l‘ombrellone – trova giustificazione nella necessità di non modificare più di tanto un meccanismo perfetto che ha portato al triplete nella stagione magica conclusasi con il trionfo di Madrid, dall’altro lato i tifosi non capiscono e non accettano le reticenze in ambito nazionale delle rivali storiche dei nerazzurri, Juve e Milan.
I primi sembrano intenzionati ad allestire una squadra che possa ambire al massimo ad un quarto posto per l’accesso alla Champions. Nonostante sia tornato un Agnelli ai vertici societari, sembrano ormai lontani e irripetibili i tempi pre-calciopoli quando Moggi faceva il bello e il cattivo tempo nel mercato estivo. Del Neri e Marotta sono dei professionisti onesti e dei gran lavoratori ma non sono abituati a viaggiare ad alti livelli. Gli innesti dei vari Pepe, Bonucci e Martinez non possono solleticare la fantasia dei tifosi. Difficilmente saranno fatti ingenti investimenti in questa campagna acquisti, al massimo Krasic e qualche altro giocatore militante nel campionato italiano, come Motta e Mexes.
I rossoneri sembrano invece essere stati abbandonati dal loro patron ormai preso quasi esclusivamente dalle vicende politiche. Eppure avrebbero il colpo in canna per fare un dispetto agli odiati cugini interisti: Ibrahimovic. In altri tempi Berlusconi non avrebbe lesinato i 50 milioni di euro chiesti dal Barça, provvedendo in questo modo a ringalluzzire un ambiente duramente provato dai successi dell’altra parte di Milano. Ma quell’epoca sembra essere passata. Da qualche anno il Milan vive di acquisti mediocri, corollati da nomi di ex primedonne ormai sul viale del tramonto, come Ronaldo, Ronaldinho e Beckam.
Ma l’austerità non sta condizionando solo il mercato italiano. L’unico club in grado di spendere sembra sia il Manchester City di Roberto Mancini, grazie al budget pressocché illimitato messogli a disposizione dallo sceicco Bin Zayed. Perfino il principe degli sperperatori, Florentino Perez, quest’anno si sta arenando di fronte ai 10 milioni che ballano fra la richiesta dell’Inter per Maicon e l’offerta del Real. Figuriamoci, 10 milioni… spiccioli per chi l’anno scorso ha speso più di 250 milioni di euro per l’acquisto di Kaká, Cristiano Ronaldo, Benzema e Xabi Alonso.
Di fronte all’immobilismo del mercato sui grandi nomi, anche gli organi di informazione faticano a trovare spunti degni di suscitare il clamore di cui i lettori vogliono nutrirsi. E allora proviamo a sostituirci, per gioco, al compianto Maurizio Mosca con un poker di bombe di mercato da far rabbrividire. Immaginiamo l’indimenticabile Maurizio muovere il suo pendolino e dopo un’estenuante attesa sentenziare:

Bomba numero 1: Mario Balotelli dall’Inter al Manchester City per 60 milioni di euro.
Una proposta, quella degli inglesi, alla quale non si poteva dire di no.
Bomba numero 2: Mesut Özil dal Werder Brema all’Inter per 25 milioni di euro. Un’offerta esagerata per un giocatore in scadenza di contratto fra un anno, ma in grado di sbaragliare la concorrenza di mezza Europa.
Bomba numero 3: Arjen Robben dal Bayern all’Inter per 35 milioni di euro. Le sirene interiste dell’amico Sneijder e gli ottimi rapporti tra i due club rendono possibile un colpo impossibile.
Bomba numero 4: Raúl Gonzalez Blanco dal Real Madrid all'Inter a parametro zero. Un blitz di Marco Branca vanifica l’offerta dello Schalke 04 nella speranza che si ripeta un nuovo caso Figo, protagonista di un fine carriera strepitoso a Milano.

Per un Inter da urlo, in grado di dominare chiunque:
Julio Cesar
J. Zanetti (Santon)
Samuel
Lucio
Maicon
Cambiasso
Özil
Snejder
Robben
Milito
Eto’o

Sezione: Curiosità & Gossip / Data: Mer 07 luglio 2010 alle 08:47
Autore: Rocco Filomeno
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