A margine dell'esibizione di Inter Forever a Fiume, Javier Zanetti si concede in un'intervista al quotidiano croato NoviList, nella quale il vice president nerazzurro non manca di sottolineare l'orgoglio per poter avere avuto l'opportunità di rappresentare ancora il club del quale è stato lo storico capitano: "Per me significa molto continuare con l'Inter come dirigente dopo aver giocato con questa squadra per quasi tutta la mia carriera. Con l'Inter ho avuto talmente tante soddisfazioni che mai mi potrei immaginare in un'altra società. Non è questione di soldi: l'Inter è sempre stata una famiglia grande e unita. Adesso siamo in un momento di crisi, ma nel calcio i cicli sono normali. Mi hanno aperto le porte quando ero giovane, dopo quattro anni mi hanno dato la fascia di capitano che ho portato per 15 anni. Adesso ho un nuovo ruolo da vice presidente, e posso monitorare anche l'attività di Fondacion Pupi". Zanetti torna anche con la mente allo storico anno 2010: "Il Triplete è stato il culmine, nella finale di battemmo il Bayern Monaco che nella finale di Madrid ebbe il possesso palla per il 68%. La vera finale, però, è stata la sfida contro il Barcellona, dove ci siamo qualificati pur con l'uomo in meno al ritorno in una partita che non finiva mai. 

Zanetti, nel corso del lungo colloquio, parla dei due rappresentanti croati del club nerazzurro, Ivan Perisic e Marcelo Brozovic: "Sono due grandi giocatori, siamo felici che siano parte dell'Inter perché sono due elementi di classe. Credo che potremmo dargli una mano ad aiutarci ancora di più, per loro stessi, per l'Inter e per la Nazionale croata". Dall'Inter è invece andato via un altro talento croato, Mateo Kovacic: "Con lui siamo rimasti in buoni rapporti. E' andato via d'accordo con l'Inter raggiungendo un grande club come il Real Madrid. Ha una grande carriera davanti a sé, questo è l'importante. In generale, il calcio croato sta confermando il proprio valore. Una grande scuola sin dal momento dell'indipendenza. Noi siamo felici dei nostri due".

Si parla anche di suoi due ex allenatori, José Mourinho e Diego Maradona: "Hanno visioni diverse del calcio. Ma non dimentichiamo che Maradona ha dato tantissimo all'Argentina, come Mourinho per il mondo del calcio. La mancata convocazione al Mondiale del 2010? Scelte di Maradona, io non potevo farci nulla, solo ero un po' deluso perché ho giocato tutti i match di qualificazione. So di aver dato tutto, ma non saprò mai perché non fui convocato". In conclusione, Zanetti parla di Claudio Ranieri e del miracolo sportivo col Leicester: "E' stato mio allenatore all'Inter. Il suo lavoro testimonia come la figura del tecnico sia importante ma non dimentichiamo che ci sono anche i giocatori e lo staff. Nessuno è un'isola, quando si marcia tutti insieme è più facile raggiungere l'obiettivo".

Sezione: Copertina / Data: Gio 14 aprile 2016 alle 14:52
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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