Interviene ai microfoni di Radio 105 il capitano storico dell’Inter Javier Zanetti. Nel corso del programma Benvenuti nella Giungla, ben accolto da Mara Maionchi, Pupi ripercorre brevemente il suo approdo in Italia: “Quando sono arrivato dall’Argentina, ero uno sconosciuto. Ho avuto l’opportunità di giocare in un grande club come l’Inter, per me è stata una sfida. Da lì è nato un amore che è durato nel tempo, è una bellissima storia che rimarrà per sempre nel mio cuore”. Ma qual è stata la stagione della svolta nella carriera di Pupi? “Son dovuto crescere in fretta, le difficoltà e le sofferenze dei primi anni mi hanno reso molto più forte. Ho trovato un equilibrio che mi ha permesso di giocare per tanti anni, una volta presa la strada giusta abbiamo cominciato a vincere”.

Sacrificio è una parola che ricorre spesso nei discorsi di Zanetti: “Col talento solo non si va da nessuna parte, senza sacrificio e dedizione non si ottiene nulla”. Si parla anche di Fondacion PUPI: “Una bellissima cosa, in un momento di difficoltà dell’Argentina avere la possibilità di aiutare chi ha bisogno ci rende più fieri e ci dà una responsabilità da portare avanti per il bene dei bambini”. Con Zanetti si tocca anche il tema dell’adozione a distanza: “Per noi è molto importante, perché ci permette di non fare crescere soli i bambini, coprendoli sotto tanti aspetti. Sui bambini sviluppiamo tanti progetti che li aiutano a crescere. E loro condividono con noi questi momenti, è un modo per essere sempre vicini”.

Tornando al tema calcio, si parla di Mondiali brasiliani, con il problema clima: “Sì, ma in un Mondiale si fa ogni tipo di sforzo. Per un calciatore il Mondiale è il massimo, tutti aspettiamo questo momento. Sarà molto equilibrato, spero sia piacevole. La sorpresa può essere il Belgio, ha giovani molto interessanti. Il calcio africano è in crescita, prima o poi un’africana arriverà alle fasi finali, magari già quest’anno”. E l’Italia? “Io sono ottimista, mi sento un po’ italiano e vado contro chi dice che questa squadra non andrà lontano. Ha un gruppo difficile ma può essere protagonista. L’Argentina, invece, può arrivare tra le prime quattro; i brasiliani non si vorranno fare scappare questa opportunità, ma non basta in un Mondiale difficile”. 

Sezione: Copertina / Data: Ven 06 giugno 2014 alle 20:14
Autore: Christian Liotta
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