Per Juan Sebastian Veron, Inter-Lazio è la partita del cuore. L'argentino, alla Gazzetta dello Sport, conferma l'amore per i due club e spiega: "Le due squadre sono lì, lottano per i primi 4 posti: in queste partite devi confermarti, non puoi sbagliare. Poi si gioca a San Siro...", dice. E lui stasera ci sarà.

Già, San Siro: ha saputo che potrebbe essere demolito?
"Il Meazza è la storia, ma io farei un nuovo stadio. Il calcio italiano ha bisogno di nuove strutture, si deve modernizzare e questo può essere un inizio importante. Bisogna scommettere nel futuro, l’Inghilterra l’ha fatto: la Serie A si è fermata alla storia. Ha lasciato stare le strutture, le metodologie, il modo di giocare".

Cosa pensa di Spalletti e Inzaghi?
"Inzaghi-giocatore non sembrava adatto a fare l’allenatore, era difficile immaginarlo in panchina, era un “bambolaccio”, un ragazzaccio. Diego Simeone aveva il carattere dell’allenatore, ma lui no. Spalletti e Simone fanno giocare bene le squadre, tengono il gruppo, hanno personalità, si vede che dietro c’è tanto lavoro".

Stavolta l’Inter non avrà né Lautaro né Icardi.
"Lautaro è uno degli attaccanti argentini di maggiore prospettiva. Sta facendo bene, deve ancora imparare e deve ancora sbagliare: con gli errori uno si forma come giocatore. Di Icardi parlo da spettatore. Io dico che tutti abbiamo avuto momenti difficili e problemi con le società. Ma ho sempre ritenuto che il giocatore deve mettere davanti la squadra, il club, il rispetto. Mi dispiace perché sembra di essere a un punto di non ritorno. Mauro è un ragazzo che ha fatto molto bene a Milano e può dare ancora molto; e l’Inter non meritava di finire in questa situazione. Spero che possano ritrovarsi e mettere a posto tutto".

A proposito di argentini, ha un consiglio per gli acquisti?
"Abbiamo diversi giocatori interessanti, se guardo in casa Estudiantes dico Matias Pellegrini, un’ala sinistra del 2000, cresciuto nel nostro club. Però dovrei parlarne con i dirigenti dell’Inter...".

Sezione: Copertina / Data: Dom 31 marzo 2019 alle 08:53 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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