In un'intervista concessa ai microfoni del Messaggero Veneto Dejan Stankovic, club manager dell'Inter ed ex vice di Stramaccioni alla guida dell'Udinese, presenta la sfida di stasera fra la squadra di Mancini e i bianconeri di Colantuono: "A noi capita una gara difficile, pericolosa: conosco l'orgoglio dell'Udinese. Ricordo ancora la partita della scorsa stagione: noi dell'Udinese in 9 e in svantaggio, con Perica che dopo il 90' ha l'occasione per pareggiare. Credo che l'orgoglio non manchi neppure adesso, nel gruppo che ha in mano Colantuono". 

Tanta qualità nella rosa dei friulani: "Ha talento e valori. Ho salutato all’inizio della scorsa estate gente come Danilo, Karnezis, Piris, Wague. Widmer ha cominciato non bene quest’anno, ma sta venendo fuori alla grande, gli dicevo sempre: "I momenti difficili possono aiutarti a crescere". Quest’anno l’Udinese non è stata molto fortunata. Ha perso uno come Zapata. Non ha Pana (Kone, ndr), Guilherme, fuori da tempo. Per questo il mio amico Cyril (Thereau, ndr) deve fare gli straordinari. Che partita ha fatto a Verona, contro il Chievo: credo che Thereau sia uno degli attaccanti con maggior talento in Italia. L’Udinese è un piccolo grande club. Organizzazione, idee, investimenti mirati. È stato un piacere lavorare per Giampaolo e Gino Pozzo. Sarà un piacere rivedere i direttori Collavino, Giaretta, Andrea Carnevale e tanti altri collaboratori che in Friuli mi hanno colpito per le qualità umane e professionali. Sono stato un privilegiato: a 36 anni ho allenato una realtà di primo livello".

Ora una nuova esperienza in nerazzurro: "Sono tornato a casa - dice Deki -, dove ho giocato per più di dieci anni, non potevo dire di no a un’occasione del genere: diventare dirigente di un grande club mi affascinava. Nell’Inter poi. Ma Udine mi resterà sempre le cuore: la prima esperienza non si dimentica mai. E io lì da voi ho imparato a fare l’allenatore. Mi dicevano che venivo a lavorare in una realtà fredda, dove c'è poco trasporto. Falso: la gente mi ha fatto sentire uno di loro. Ora mi sto mettendo alla prova come dirigente all'Inter, in una grandissima società. Sono il club manager che lavora gomito a gomito con professionisti del calibro di Mancini e di Ausilio. E puntiamo in alto".

Sezione: Copertina / Data: Sab 12 dicembre 2015 alle 12:15
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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