Enzo Scifo lo aveva predetto nell'agosto 2019: "Lukaku? Vi stupirà", disse l'ex nerazzurro. E oggi, alla Gazzetta dello Sport, l'ex 10 della nazionale belga conferma e rilancia la sua idea sull'attaccante.

Scifo, diciamo che aveva ragione due anni fa...
"E pensare che all’epoca era molto criticato qui da noi: lo accusavano di avere limiti tecnici e sotto porta, ma io ho sempre saputo che era un top, per la potenza e anche per come usa il sinistro. Trovatemi un altro decisivo come lui!".

Quanto è stato importante Conte per l’esplosione?
"Conte è stato per lui l’incontro giusto al momento giusto. Romelu vale Lewandowski, Haaland, Benzema. Quelli che “decidono”. E se il Belgio può vincere qualcosa, è perché c’è Romelu".

Qual è il suo segreto?
"La capacità enorme di reagire ai momenti difficili: quando lo attaccano, sa andare oltre".

Eppure il tecnico è criticato per il gioco.
"Conte ha la capacità di capire i giocatori e migliorarli. Possono pure criticarlo, ma sfrutta al massimo le caratteristiche della rosa. E poi io quest’anno l’Inter l’ho vista giocare bene, ben oltre il possesso di palla: è verticale, ha ritmo e velocità, sfrutta i difetti altrui".

L’Inter non credette molto in lei ed Eriksen ha rischiato di fare la sua stessa fine: si è rivisto un po’ nel danese?
"Ero sorpreso che non giocasse perché è sempre stato uno dei migliori nel suo ruolo. Ora è lo stesso giocatore di prima, ma con una differenza: si è adattato a Conte. Un po’ mi rivedo in lui nel ruolo e nel modo di muoversi".

L’ha stupita qualcun altro?
"Barella è fortissimo, Hakimi una scheggia. Ma faccio un altro nome: Sensi, quello piccolino, mi piace davvero. In più, là dietro hanno costruito una diga. Certo, resta la brutta Champions fatta: forse mancava esperienza, ma agli ottavi questa squadra doveva andare".

Sezione: Copertina / Data: Dom 25 aprile 2021 alle 09:36 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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