"Nel momento in cui si investe nel Settore pre-agonistico, è normale che bisogna permettere a questo tipo di investimento di essere valorizzato nel percorso della fasce più grandi". Intervenendo in diretta telefonica con RMC Sport, Roberto Samaden, direttore responsabile del Settore Giovanile dell'Inter, spiega il metodo di lavoro scelto per sviluppare la cantera nerazzurra, in controtendenza rispetto a quello adottato solo qualche anno fa: "E' parti qualche anno fa, prima preferivamo investire sulla fascia d'età agonistica e avevamo ragazzi stranieri. Ora stanno crescendo i nostri, ne sono testimonianza i convocati nell'Under 16 e 17 italiana. E' giusto dar spazio a questi, quindi l'attuale rosa della Primavera ha visto tanti ragazzi che hanno iniziato con noi a 8-9-10 anni". 

Il Settore giovanile è un lavoro che guarda a un approccio lungo.
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E' un attività di medio-lungo periodo e anche gli investimenti devono tenere presente di questo arco temporale. In prima squadra serve il tutto e subito, soprattutto in Italia, mentre nel Settore giovanile devi avere la fortuna di avere una società che ti supporti".

Il famoso salto può essere colmato dalle squadre B?
"Sicuramente il progetto delle econde squadre possa risultate utile alla valorizzazione dei ragazzi è innegabile, ma dubito sia la soluzione a tutti i problemi. Ho letto un'intervista a Di Biagio che ha evidenziato che se non ci sono giovani che scendono in campo con le prime squadre di Serie A: è eclatante vedere che nell'Atalanta non ci sono giocatori formati nel vivaio. Bisogna domandarsi se veramente il valore dei giovani italiani c'è perché non c'è allenatore che non faccia giocare giovani bravi. Quindi le seconde squadre servono, ma non bastano. Non ci sono tanti giovani, quindi a questi si dà un'importanza maggiore di quella che hanno. Dobbiamo tutti fare un passo indietro, diventando più realisti nell'affrontare la situazione per quella che è e non per il risultato. Un Europeo vinto o perso non può spostare le opinioni". 

Manca lo sguardo di insieme?
"Forse i risultati si vedranno tra 2-3 anni o anche pi tempo. Forse è il caso di occuparsi della base e non del vertice. E della base ci si può preoccupare solo investendo, quindi va rivisto il Settore giovanile della Lega Pro". 

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Sezione: Copertina / Data: Sab 17 novembre 2018 alle 15:23
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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