Direttamente dalle pagine di Repubblica, arrivano nuove indiscrezioni per quanto riguarda la ripresa della stagione. Secondo il quotidiano, nel maxi vertice di ieri tra il mondo della politica e quello del calcio, sono venuti al pettine alcuni nodi. Oltre allo scontro tra Paolo Zeppilli, il medico che ha redatto l'ormai famoso protocollo per la ripresa, e Maurizio Casasco, presidente dei medici sportivi italiani (i due hanno discusso sull'eventuale gestione di un caso di contagio a campionato in corso), c'è stato un nuovo rinvio da parte del ministro Spadafora che non ha certo fatto piacere ai club.

Stando a quanto riporta oggi Repubblica, infatti, si allontana la possibilità del ritorno agli allenamenti nella data del 4 maggio: il ministro non darà l'autorizzazione. I presidenti adesso sperano almeno nell'11. Il rischio, temuto dalle società, è che la politica continui a perdere tempo e che poi si arrivi troppo in là con le date, con la conseguenza di non poter concludere il campionato come richiesto espressamente dalla Uefa entro il 3 agosto. Peraltro, la stessa Uefa, oggi affronterà anche il tema relativo alle formazioni da contare nelle coppe europee del prossimo anno anche per quei tornei che non si sono chiusi o che non si chiuderanno: varrà la media-punti. L'alternativa proposta da Ceferin alle federazioni è la disputa dei playoff, un'opzione che quindi torna di attualità anche per la Serie A. Ma occhio ai conti: con la disputa dei playoff, salterebbe l'accordo con le tv che hanno il diritto di trasmettere 380 partite a stagione. In sintesi, i presidenti rischierebbero di rimetterci due volte: incassando poco dalle tv e pagando gli stipendi dei calciatori.

Sezione: Copertina / Data: Gio 23 aprile 2020 alle 11:11 / Fonte: Repubblica
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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