Massimo Moratti è stato intervistato quest'oggi da Radio Anch'io Lo Sport. Tantissimi i temi toccati, a partire dall'eliminazione dalla Champions League. "Una grande delusione, senza dubbio. Non era un girone semplicissimo, ma qualcosa in più ci si aspettava. Adesso c'è la possibilità del campionato dove mi sembra si stiano esprimendo benissimo. Avanti con quello - dice l'ex presidente - Il calcio è fatto di queste cose, la sua bellezza è fatta delle difficoltà che ti trovi davanti e devi superare. Credo ci siano le possibilità per ottenere l'obiettivo. E' anche una grande spinta sapere che è l'unico obiettivo che hai".

In campionato, Milan e Juventus si stanno dimostrando tra le rivali più accreditate. "Il Milan è sorprendente e sta giocando molto bene - dice Moratti -. Anche ieri ha avuto una partita di quelle che capitano quando stai funzionando, ma sono difficili e particolari, eppure ha saputo rimarginarla. Senza Ibrahimovic, che quando non c'è si pensa possa essere utile e invece se non c'è capisci che è indispensabile. La Juventus fa sempre paura perché ha giocatori fortissimi. L'Inter dovrebbe avere proprio la spinta di carattere. Quel che deve distinguere la squadra è la grande voglia di vincere, il cuore. L'allenatore è bravo, se si calma. Altrimenti non vince niente. L'ora o mai più non c'è ma certamente non vincendo ci sarebbero polemiche che non facilitano".

"Ne abbiamo fatte talmente tante di operazioni perché i ds erano bravi, che sinceramente non so quale similitudine fare tra questo momento e quelli che ho avuto io. Quando certi giocatori vedi che non hanno resa, non per loro colpa ma per l'insieme, è normale cambiare e mettere anche loro in condizione di poter giocare dove vengono apprezzati di più. Non mi meraviglio possano esserci uscite. Avendo solo il campionato non penso servano tremila giocatori. Eriksen? Nessuno si aspettava un rendimento così ma gioca anche poco. Difficile giudicarlo. Con tutto questo se Conte lo fa giocare poco avrà le sue ragioni. Sono situazioni che puoi protrarre, ma se non c'è fiducia è inutile continuare. Un grande colpo? In questo momento qui... Tutti parliamo di Mbappé, certamente bravo. Ma non sono così attratto da un giocatore in particolare. Penso che si debba alzare un po' il livello di classe, guardando ruolo per ruolo, ma non ho in mente un giocatore in particolare".

A rendere complicato il momento, una pandemia mondiale ancora in pieno svolgimento. "Credo sia una crisi di una gravità incredibile - dice ancora Moratti -. Colpisce tantissimo il calcio. Non sappiamo per quanto tempo gli spettatori non potranno andare alle partite. Si spera sia questione di mesi, ma questi ritardi mettono in difficoltà le società che hanno spese altissime. I giocatori sono quelli che rischiano di più perché continuano a giocare. Giusto facciano sacrificio, ma sono quelli che permettono di far tutto. Il meccanismo è difficile da affrontare. Non credo per qualche anno ci possa essere quella ricchezza che vediamo verificarsi. Alle spalle ci possono essere delle grandissime società, ma tutte devono fare attenzione".

Il giudizio su Conte è in chiaroscuro. "Conte come tecnico è bravissimo, ha carattere ed è attento alla squadra - dice Moratti -. Ci tiene a tutto quello che fa. Il carattere è molto difficile. Non so se avrei resistito così tanto o se fossero nate certe situazioni, magari non sarebbero nate. La scelta è stata coraggiosa e come tale aveva i suoi rischi. Lo spogliatoio dell'Inter? Non conosco la situazione. La sensazione è che lo spogliatoio si debba adeguare al carattere dell'allenatore. Molto dipende da quanto ci sia un'interferenza da parte del mondo esterno, credo però non ce ne siano perché il presidente rispetta tantissimo l'allenatore. Dopo la bufera dell'eliminazione in Champions credo che le cose di metteranno a posto". Piccola parentesi sul rapporto con Mourinho. "Si è sempre comportato in maniera correttissima. Devo dire che ci siamo sempre capiti reciprocamente, se c'era qualcosa che non andava la risolvevamo in due. Erano tempi diversi e la squadra era eccezionalmente forte, quindi aiutava".

Moratti ha voluto ricordare anche due personaggi scomparsi, uno molto di recente. "La perdita di Paolo Rossi è stata un grande dolore. E' stato uno dei più grandi giocatori in Italia. Lo seguivo da ragazzo, mi è dispiaciuto di essere arrivato come presidente troppo tardi. Avrei cercato di prenderlo a tutti i costi. Ho avuto la fortuna di essere a Madrid per i Mondiali '82 e mi sono innamorato di come giocava, di come era utile e simpatico. Sinceramente è stato qualcosa di inaspettato e triste. Prisco? Un personaggio eccezionale, faceva parte di un mondo indimenticabile perché pieno di persone di qualità, simpatia. Spiritosissimo, un grandissimo avvocato e un eroe di guerra. Ha la colpa grave di avermi convinto a fare il presidente dell'Inter".

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Sezione: Copertina / Data: Lun 14 dicembre 2020 alle 09:40
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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