Sarà uno Juventus-Inter anomalo quello di domani se dovesse essere confermato il porte chiuse. Massimo Moratti non ha ricordi simili in tal senso e, anche per questo dettaglio, vede una sfida ancor più singolare del solito. L'ex presidente nerazzurro ha parlato alla Gazzetta dello Sport.

Il fatto di avere giocato così giovedì in Coppa e di non avere contro il tifo bianconero potrebbe aiutare l’Inter?
"Credo che dovremo approfittarne di questa situazione. Che peraltro arriva in una stagione già di suo particolare".

Si spieghi.
"Intanto la Juve è in un anno di transizione, dopo tanto tempo con lo stesso tecnico si deve ritrovare. Lo si è visto anche a Lione. E soprattutto noi siamo cresciuti rispetto agli anni scorsi. Squadra forte e l’allenatore c’è".

Qual è il valore aggiunto dell’Inter?
"Conte. Lo conoscevo, ma sono rimasto comunque impressionato dalla sua grinta, dall’attaccamento agli obiettivi, dalla cura dei dettagli".

E della scelta di sacrificare sull’altare del gruppo tre califfi del calibro di Icardi, Nainggolan e Perisic cosa pensava?
"Devo essere onesto. Al tempo ero perplesso, mi sembrava un azzardo. Ma anche per il solo fatto che ci ha portato Lukaku, si è rivelata giustissima".

Quindi se, come per i fustini, le proponessero di scambiare il belga con Maurito direbbe di no?
"Non sappiamo come sarebbe andata con Icardi, ma Lukaku sta facendo vedere cose che nessuno immaginava. È un grandissimo uomo squadra che si è fatto volere bene da tutti con l’atteggiamento giusto, in campo e fuori. Un leader, generoso ma dalle spalle grandi. Se poi ci aggiungiamo che segna parecchio...".

Di Eriksen che idea si è fatto?
"Un fuoriclasse, capace di calciare alla grande con entrambi i piedi. Credo che Conte in queste settimane abbia lavorato per adattare il gioco alle caratteristiche del danese, che a breve potrà prendere per mano la squadra. Ha quei lampi improvvisi che ti fanno vincere le partite".

Siamo riusciti a parlare di Juve-Inter senza fare riferimento agli arbitri.

Ride. "Perché lei non mi ha chiesto quali sono i ricordi più belli e più brutti. Quella difficile da digerire resta la sfida del ‘98, ai tempi di Simoni".

La Var avrebbe cambiato la storia?
"Non credo, dietro alla Var c’è comunque un altro arbitro. Probabilmente avrebbero negato il fallo di Iuliano su Ronaldo e dato il rigore sul ribaltamento di fronte".

Cosa pensa della Var?
"Non mi piace. Uccide l’emozione. E non regala comunque certezze assolute".

Sezione: News / Data: Sab 29 febbraio 2020 alle 08:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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